Elite Advisor, la passione per gli investimenti hedge

Creare dei prodotti che hanno come sottostante la passione. E che consentano all’investitore di coniugare performance e piacere personale. E’ questo l’obiettivo con il quale si presenta al mercato Elite Adviser, società nata nel 2007, che recentemente ha lanciato il secondo comparto della Sicav lussemburghese Nobles Crus. Michel Tamisier, managing director, racconta a HEDGE, i concetti alla base del fondo di investimento Passion Investment.

A chi si rivolge il fondo Passion Investment?
Il nostro target sono la clientela sofisticata, fondi di fondi, family office, banche private. Abbiamo notato una tendenza dei paesi emergenti a investire nel segmento del lusso, dettato dalla volontà di acquisire un nuovo status sociale.
Il nostro interesse è quello di creare prodotti che rispondano ai bisogni di questa clientela emergente. Che punta su prodotti che diversificano, che non sono correlati ai mercati finanziari, sono concreti e comprensibili, sono performanti, e sono legati agli interessi personali del soggetto. La passione è il nostro tema d’investimento. Tutti questi elementi sono contenuti nel nostro prodotto.

Quali sono le caratteristiche del prodotto?
Nobles Crus è un prodotto finanziario armonizzato ma non è UCITs III, appartiene alla categoria gestione alternativa, seppure non sia un vero e proprio hedge.
L’unico modo per poter sottoscrivere il prodotto è attraverso un veicolo assicurativo estero, o un fondo di fondi.
Recentemente il comparto è stato incorporato nel nuovo prodotto assicurativo di Farad International Private Alternative Selection. Si tratta comunque di un fondo di investimento specializzato di diritto lussemburghese.

Ma in Lussemburgo è possibile creare dei fondi specializzati?
Dal 13 febbraio 2007, ossia da quando è stata emanata la nuova legge che consente la creazione di Specialised Investment Fund (SIF), questa legge rende possibile al prodotto di investire in settori ricercati.
E quali sono questi settori ricercati nel quale investe?
Il primo comparto investe nel vino, un tema di investimento molto redditizio. In un decennio i grandi Bordeaux hanno realizzato un incremento del 260% a fronte del 100% dell’indice Cac40. Christian Roger, gestore del comparto ha una comprovata esperienza nel settore bancario e una grande passione per il vino. E’ un esperto di fama internazionale ed è membro del Grand Jury Europeen di degustazione. E’ uno dei maggiori conoscitori dei vini crus più rari, prestigiosi e ricercati che fanno parte del nostro portafoglio.

Da cosa è costituito il portafoglio?
Roger concentra i propri investimenti (fino all’80% al massimo) in vini francesi, italiani e spagnoli. Ma vi sono anche dei vini californiani, australiani, e di altri paesi non europei. Il portafoglio pone in primo piano i grand cru mentre la quota rimanente ossia il 20% circa è investita in vini en primeur, e in liquidità. I risultati sono molto soddisfacenti comunque perché il fondo dall’inizio dell’anno ha registrato una performance del 7,92%.

Ma non vi siete limitati solo al comparto del vino…
Stiamo studiando altri temi. Per fine d’anno pensiamo di lanciare un comparto sui diamanti. Abbiamo già individuato il gestore che ha sede ad Anversa e la banca depositaria. I diamanti sono molto performanti e si tratta di un ottimo prodotto di diverfisicazione.

Come mai non avete deciso di creare un comparto sull’arte? Anche questo potrebbe essere un tema di passione per il target al quale vi rivolgete.
Il comparto sulle opere d’arte è sicuramente interessante, ma è difficile trovare dei gestori competenti. Inoltre si tratta di un comparto che non sarebbe in grado di creare dei NAV mensili.
E poi esistono già dei fondi specializzati sull’arte. Noi preferiamo segmenti non ancora esplorati.

Ad esempio quali sono gli altri temi che potrebbero interessarvi?
Veniamo contattati per creare dei comparti sulle macchine d’epoca, sugli orologi. Quest’ultimo ad esempio è un segmento molto interessante, così come anche le barche.
Difficile invece cercare di coniugare la passione del golf con un comparto da investimento su quel segmento.

Perché quali sono le difficoltà?
Non basta soltanto la passione, dobbiamo anche offrire prodotti che siano performanti. Per questo sul golf ho delle remore. Certo si potrebbero acquisire quote di campi da golf e offrire all’investitore la possibilità di giocare nei campi di cui si possiedono le quote, ma la performance da dove potrebbe arrivare? Come vede non tutte le passioni sono possibili da rendere investimenti. 

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