Fondi, la raccolta continua a volare. Intesa senza rivali

Non si esaurisce il momento d’oro degli afflussi per il risparmio gestito in Italia. Dopo i gli oltre 5 miliardi di aprile, la raccolta del mese di maggio dell’industria del risparmio gestito, certificata dalla periodica mappa Assogestioni, si è attestata a 6,8 miliardi di euro, portandosi a 41,7 miliardi da inizio anno. Un’accelerazione che ha portato il patrimonio complessivo alle porte del traguardo dei 2.500 miliardi in gestione. Oggi le masse si attestano, infatti, a 2.480 miliardi.

A guidare i flussi sono le gestioni collettive (+5,2 miliardi) e in particolare i fondi aperti (+4,9 miliardi), mentre le gestioni di portafoglio chiudono il quinto mese dell’anno con ingressi per 1,6 miliardi, di cui oltre un miliardo riferito alle gestioni di portafoglio retail e i restanti 549 milioni alle gestioni di portafoglio istituzionali.

Il dettaglio dei fondi aperti

Si conferma l’interesse degli investitori per i fondi di lungo termine azionari e bilanciati, i più ricercati da inizio anno. A maggio entrambe le categorie registrano afflussi sopra i 2 miliardi. Nei primi cinque mesi del 2021 i fondi di lungo termine azionari hanno registrato flussi positivi per 17,1 miliardi, mentre i bilanciati si sono posizionati a + 8,8 miliardi. Da segnalare inoltre a maggio una raccolta positiva per 927 milioni di euro per gli obbligazionari, mentre i flessibili non riescono a tornare con segno più e registrano deflussi per 150 milioni. Queste la categoria più penalizzata da inizio anno con un dato negativo che si avvicina ai -4 miliardi.

Per quanto riguarda la domiciliazione dei fondi oggetto di raccolta, si consolida il trend favorevole ai fondi di diritto estero che a maggio hanno rappresentato oltre l’85% della raccolta dei fondi aperti, 4,2 miliardi su 4,9 miliardi. Percentuale che sale al 97% da inizio anno, 26,9 miliardi su 27,6 miliardi.

A livello societario il podio del mese è composto da Intesa, prima con oltre 1,9 miliardi di apporti netti, Poste, seconda con oltre 1,2 miliardi, e infine Amundi, con oltre 594 milioni.

Maglia nera di maggio è invece il gruppo Generali con deflussi superiori ai 383 milioni.

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