Generali, trasformazione verde

Generali non vuole perdere tempo e accelera sulla transizione energetica.
Il Leone di Trieste ha aggiornato, proprio ieri, la strategia messa a punto già nel 2018. I target sono stati centrati in anticipo sui tempi e ora è il momento, come scrive Il Sole 24 Ore, di fissarne di nuovi per il medio e lungo periodo. Gli obiettivi del futuro sono tre.

Realizzare nuovi investimenti in obbligazioni verdi per un valore tra gli 8,5 e i 9,5 miliardi, da qui al 2025. Definire una roadmap per la completa uscita dal settore del carbone termico. Infine, puntare ad una progressiva decarbonizzazione del portafoglio investimenti diretti con “l’obiettivo di renderlo neutrale per il clima erntro il 2050”.

Un percorso approvato e condiviso dal cda del Leone e in linea con gli obiettivi dell‘Accordo di Parigi per il contenimento dei danni al clima. Contenimento che può già segnare due successi importanti: non assicurare più le centrali a carbone in Repubblica Ceca e l’emissione del primo Sustainability Bond di Trieste da 500 milioni.

Il ceo di Generali, Philippe Donnet, aveva già in passato sottolineato l’importanza di tali operazioni cercando anche di accentare la necessità di favoreggiamento di tale processo da parte di Solvency 2, ha scritto in una nota che Generali: “ha nuovi e ambiziosi obiettivi della propria strategia sul clima, in linea con il proprio impegno e le proprie convinzioni in materia e forte dei risultati già raggiunti, in particolare i 6 miliardi di nuovi investimenti verdi e sostenibili effettuati nell’ultimo triennio, che ci hanno permesso di superare in anticipo gli obiettivi prefissati”.

Sotto il profilo delle attività operative, l’ambizione di Generali è quella di diventare “climate negative” nel 2040, con l’obiettivo intermedio della neutralità climatica entro il 2023. A ciò si aggiunge l’impegno di acquistare al 100% energia elettrica da fonti rinnovabili.

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