Risparmio, quando il gestore va oltre il profitto

“Beyond profit, oltre il profitto”. È il claim scelto per una campagna di comunicazione lanciata da poco da Schroders, casa di gestione internazionale impegnata da anni sul fronte degli investimenti responsabili e della sostenibilità. Investire seguendo questi principi vuol dire appunto agire affinché la legittima ricerca del profitto faccia un passo in più, andando incontro ai valori della responsabilità sociale e ambientale, come spiega in questa intervista Luca Tenani (nella foto), country head Italy di Schroders.

Nello specifico, cosa significa per voi sostenibilità oggi?
Consideriamo la sostenibilità il fulcro imprescindibile di ogni attività di impresa e di ogni processo di investimento, ed è per questo che abbiamo a cuore la responsabilità ambientale e sociale sia come azienda, sia come asset manager. Cito solo un paio di recenti riconoscimenti ottenuti da Schroders al riguardo: il punteggio massimo A+ dei Principi per l’Investimento Responsabile dell’Onu, per sei anni consecutivi, e il livello Advanced nella valutazione Morningstar Esg Commitment Level. Schroders è anche tra i 30 membri fondatori dell’iniziativa internazionale “Net Zero Asset Managers”, impegnati a raggiungere entro il 2050 emissioni zero per il 100% dei portafogli. Riteniamo infatti che la finanza possa e debba svolgere un ruolo di primo piano nel rispondere alle sfide del secolo, indirizzando i risparmi verso attività virtuose per il mondo e al contempo redditizie per l’investitore. Sostenibilità e profitto non sono in conflitto ma, anzi, vanno di pari passo: gli investitori possono coniugare i rendimenti finanziari con i propri valori e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile. È proprio su questo che abbiamo voluto sensibilizzare il pubblico dei risparmiatori con la campagna di comunicazione “Oltre il profitto”, da poco lanciata a livello internazionale. Una campagna multimediale e “storytelling”, che mette in luce il valore degli investimenti sostenibili raccontando degli esempi concreti: storie di aziende che hanno lasciato il segno dal punto di vista sociale o ambientale e che allo stesso tempo sono molto interessanti dal punto di vista finanziario.

La misurazione dell’impatto delle aziende su ambiente e società sta diventando una componente imprescindibile dell’investimento responsabile. Perché è importante e come la declinate in Schroders?
Ha detto bene: l’impatto è sicuramente la parola chiave, e noi la consideriamo la terza dimensione dell’investimento, affiancata alle tradizionali variabili del rischio e del rendimento. Le aziende sono sottoposte a pressioni crescenti, da parte di autorità e consumatori, riguardo alle conseguenze del proprio operato sul mondo, e questo genera costi e rischi che si riverberano su azionisti e investitori. Costi e rischi in termini di reputazione aziendale, soddisfazione della clientela, sanzioni, costi per le emissioni di carbonio, solo per citare qualche esempio. Per una società di investimento è cruciale essere in grado di misurare tali rischi che, nel caso delle aziende virtuose e con esternalità positive, possono trasformarsi in fonti di rendimento. In Schroders ci siamo dotati da tempo di diversi strumenti di analisi proprietari sotto il cappello di un’unica piattaforma, “ImpactIQ”, che riteniamo tanto pionieristica quanto distintiva per l’intera industria. Ad esempio, siamo in grado di quantificare in termini monetari, come percentuale dei ricavi aziendali, l’impatto sociale di un’impresa e di conseguenza di un portafoglio di investimenti, oppure di analizzare i rapporti di un’azienda con i propri stakeholder e la sostenibilità del suo modello di business. Sulla dimensione ambientale possiamo stimare lo scostamento in termini di riscaldamento globale rispetto agli Accordi di Parigi, e l’impatto su aziende e settori economici delle variazioni normative dei prezzi del carbonio. In arrivo c’è anche un inedito strumento per valutare il contributo di un investimento ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu, anche nell’ottica di consentire agli investitori una maggiore personalizzazione delle loro scelte in questa direzione.

Spesso l’attenzione alla sostenibilità viene associata solo a un gruppo specifico e parziale di asset class. A inizio anno avete completato l’integrazione dei fattori Esg nei vostri processi di investimento, in linea con l’impegno assunto nel 2019, andando quindi a coprire anche aree spesso trascurate quando si parla di sostenibilità, come quella dei private asset. Perché è importante un approccio responsabile anche in quest’area? Quali le prospettive guardando al futuro?

Sono sempre più numerosi i clienti che richiedono accesso ai mercati privati, perché in grado di offrire profili di rendimento più interessanti rispetto ai mercati pubblici e opportunità di decorrelazione rispetto ai titoli tradizionali, a fronte di una maggiore illiquidità dell’investimento. In tutto il mondo, molte delle migliori aziende rimarranno “private”, evitando di quotarsi potendo ricorrere a fonti di finanziamento diverse, e ci aspettiamo che i private market raddoppino le loro dimensioni nei prossimi 5 anni. In Schroders rappresentano un’area strategica da anni, sviluppata su sue direttrici: crescita organica e acquisizioni mirate. Un ulteriore passo avanti è rappresentato dal recente lancio di “Schroders Capital”, il brand che abbraccia la nostra intera gamma di competenze in questo campo, incluso private equity, private debt, immobiliare, infrastrutture, titoli insurance-linked e prodotti cartolarizzati. La divisione comprende anche BlueOrchard, la società del Gruppo pioniera nell’impact investing e nella microfinanza, che per tornare al tema della sostenibilità dimostra quanto i mercati privati siano strettamente legati al tema Esg: negli ultimi 20 anni BlueOrchard ha aiutato in modo tangibile milioni di persone nei mercati emergenti e di frontiera, fornendo loro accesso a servizi finanziari da cui erano esclusi, e al contempo offrendo interessanti rendimenti agli investitori. In generale, l’investimento nei mercati privati richiede un rapporto di partnership ancora più stretto sia tra l’asset manager e il cliente, per comprenderne al meglio le esigenze, sia tra l’asset manager e i soggetti in cui investe. E un approccio responsabile ai private market è importante anche per questo: come società d’investimento abbiamo maggiore controllo e possibilità di modellare e indirizzare concretamente l’asset in una certa direzione, specialmente verso pratiche sostenibili e virtuose per tutti.

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