Generali, al lavoro svolta sul Ceo

In casa Generali c’è qualcosa che sta per cambiare. La compagnia lunedì 2 agosto terrà un consiglio di amministrazione con all’ordine del giorno i conti del semestre, ma il cda potrebbe rivelarsi utile anche per sondare gli umori di manager e consiglieri rispetto alla recente ascesa di Mediobanca.

Come scrive Il Sole 24 Ore, dopo i clamori degli ultimi mesi la volontà di entrambi i fronti interni a Generali, sarebbe quella di mantenere toni moderati. Le ultime riunioni, invece piuttosto accese, hanno lasciato qualche strascico. L’ambizione di una parte rilevante del cda sarebbe dunque quella di un summit pacato che getti le basi per l’appuntamento chiave di settembre, quando si dovrà decidere come procedere con il rinnovo del consiglio in scadenza.

La parte di soci privati che reputa il ciclo di Donnet chiuso è una parte consistente del capitale. Fronte che non ha intenzione di fare passi indietro, piuttosto aspetta che anche il resto si adegui alla linea. Esiste infatti il rischio concreto che i candidati indicati da Caltagirone e dagli altri soci privati, in alternativa alle opzioni offerte dal cda, occupino comunque almeno quattro persone. Il che potrebbe creare uno scontro infito a Trieste. Senza contare che non si può escludere che la lista del consiglio alla fine non riesca a raccogliere il faovre del mercato.

Le diplomazione sarebbero dunque al lavoro per provare a trovare una soluzione, che passa ad ogni modo attraverso un cambio di guardia. Il primo step in tal senso sarebbe quello di optare per un candidato esterno o inerno. I nomi non mancano. Da Balbinot ora in Allianza, Del Fante al vertice di Poste, Morelli in Axa ed ex Mps o Cimbri numero uno di Unipol.

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