Zurich: utile al top, aspettando DBFA

Il gruppo Zurich ha riportato un forte aumento degli utili nella prima metà del 2021: l’utile operativo aziendale (Business Operating Profit o “BOP”) di gruppo è risultato in crescita del 60% a 2,7 miliardi di dollari, con un combined ratio ramo danni (P&C) pari al 93,9%, il migliore degli ultimi 20 anni. Gli utili solidi e l’impatto ridotto del COVID-19 hanno più che compensato le maggiori perdite dovute a eventi meteorologici estremi.

Nel dettaglio, il BOP del ramo danni raddoppia a 1,6 miliardi di dollari nonostante le perdite legate agli eventi climatici estremi, con premi lordi in aumento del 16%.

Il BOP del ramo vita è poi risultato in crescita del 44% a USD 802 milioni grazie all’aumento dei ricavi dovuto alle fee più elevate e ai risultati dell’attività di investimento; la nuova produzione in termini di APE (annual premium equivalent) pari al 14%

Il gruppo, fa notare il management in una nota stampa, è ora ben posizionato per raggiungere i target 2022.

L’ad Mario Greco, ha dichiarato: “Abbiamo ottenuto risultati eccezionali nei primi sei mesi del 2021, con utili tornati ai livelli del 2019, quando abbiamo riportato il nostro miglior primo semestre in un decennio. Si tratta di un risultato notevole considerando le elevate perdite da catastrofi naturali del periodo e la crisi della sanitaria in corso”.

L”a nostra performance del primo semestre è il risultato dell’execution mirata della nostra strategia, a cui hanno contribuito tutte le divisioni del gruppo. Il nostro combined ratio nel ramo danni, il migliore in oltre 20 anni, testimonia i miglioramenti apportati all’attività di sottoscrizione fin dal 2016. Inoltre abbiamo acquisito oltre 600.000 nuovi clienti retail durante un periodo di continua incertezza e restrizioni legate alla pandemia”.

“Nel ramo vita i margini sono migliorati perché abbiamo continuato a concentrarci sulla protezione e sui prodotti di risparmio a basso utilizzo di capitale, mentre Farmers Exchanges ha beneficiato degli sforzi per diversificare e rafforzare i canali di distribuzione”.

“Gli eventi meteorologici estremi di quest’anno – dalle tempeste invernali nel sud degli Stati Uniti alle più recenti inondazioni nel sud-est asiatico e in Europa – sottolineano la vulnerabilità della società ai rischi del cambiamento climatico e la necessità per le aziende di agire”, conclude Greco.

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