I fondi green traghettano la raccolta

Essere green, questa sembra l’unica cosa che conta negli ultimi anni. Ma lo spettro del greenwashing e dietro l’angolo. Tuttavia, parlare di sostenibilità porta ai suoi risultati. Così oggi, come scrive L’Economia, gli investitori sono più responsabili e il mondo dell’ am si sta spostando verso offerte più sostenibili.

Solo in Italia, nei primi sei mesi del 2021, la raccolta netta promossa – cioè quella relativa solo alle gestioni proprie – dei fondi aperti sostenibili classificati come articolo 8 e articolo 9 della nuova normativa Sfdr, è stata di 36,2 miliardi di euro.

Ben al di sopra del dato dell’intero comparto dei fondi aperti (ovvero 30,9 mld), permettendo un traguardo generale della raccolta dell’industria di 44,5 miliardi. In Europa lo scenario è  che i prodotti Esg sono cresciuti del 12% raggiungendo i 2,24 trillioni di dollari (dati Morningstar).

In particolare le due tipologie sopracitate secondo l’analisi del portale hanno rappresentato il 21,8% e il 2,8% fino allo scorso lugio, e il 30,3% e 3,7% in termini di patrimonio gestito.

La buona notizia è anche che la percentuale di prodotti sostenibili, che seguono la nuova classificazione entrata in vigore lo scorso marzo,  potrebbe convertirsi in futuro in articolo 8 e 9.  Il 40% dei fondi lanciati quest’anno rispecchiano questa classificazione, segno che il trend sta cambiando.

A supportare questo cambiamento radicale dell’offerta è soprattutto il crescente interesse degli investitori verso la tematica Esg. L’88% degli investitori retail itnervistati da Greenwich Associates dichiarano di utilizzare o prevedere strategie tematiche, il 76% guarda alla sostenibilità e ai criteri Esg.

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