Cari consulenti, aiutate il cliente ad “andare in goal”

L’Italia, l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente. Barbara Rupf Bee (nella foto), head of Emea di Allianz Global Investors, conosce nel profondo le dinamiche del settore dell’asset management in molte diverse aree geografiche.  E oggi, in un mondo sempre più complesso e sconvolto nei mesi scorsi dalla pandemia del Covid-19, non ha dubbi su un punto: per soddisfare i bisogni degli investitori, le case di gestione del risparmio (e soprattutto i consulenti finanziari che stanno in prima linea sul mercato) devono partire innanzitutto dalla definizione degli obiettivi dei clienti. E’ proprio facendo tesoro di questa convinzione che AllianzGI ha elaborato il progetto Goal Based Investing, che mette l’accento sull’importanza di una pianificazione finanziaria basata appunto sui target fissati dai singoli investitori.

“Negli ultimi mesi e anni, in uno scenario internazionale sempre più complesso, sono emerse in maniera marcata le specificità locali nei comportamenti delle clientela”, dice Rupf Bee, che illustra come le strategie di costruzione del portafoglio possono variare a seconda dell’area geografica di appartenenza. In tutti i paesi c’è un cluster di clienti che ha comportamenti simili ma, in linea generale, le specificità locali si sono fatte un po’ più profonde. In Italia, per esempio, la platea degli investitori è amante tradizionalmente degli investimenti nel reddito fisso, che oggi non garantiscono però i rendimenti di un tempo a causa del calo dei tassi d’interesse. Dunque, per i nostri connazionali la costruzione di un portafoglio con una maggiore componente di asset rischiosi rappresenta senza dubbio una sfida importante. Diversamente, ci sono altre aree geografiche come la Scandinavia dove la componente di rischio presente nei portafogli è da anni ben superiore alla media di altri paesi. Inoltre, sottolinea ancora la head of Emea di Allianz Global Investors, c’è una crescente tendenza da parte degli investitori a chiedere “una storia” una “ragione” che stia alla base della loro attività d’investimento. Da qui emerge la crescente attenzione ai temi della sostenibilità e al mondo degli Esg.

In altre parole, oltre a massimizzare il loro investimenti, i clienti vogliono anche comprenderne il potenziale impatto sulla società. Di tali aspetti tiene conto il progetto Goal Based Investing di AllianzGI, che è partito lo scorso anno e si è arricchito nel tempo con una crescente attenzione proprio ai temi della sostenibilità. Investire mettendo al centro gli obiettivi significa dunque tenere conto anche di tutti questi fattori che hanno a che fare con un mercato e uno scenario macroeconomico come quello attuale, non certo facile da interpretare. Senza dimenticare, poi, il fatto che i “goal” degli investitori cambiano a seconda delle specifiche situazioni anagrafiche e familiari. “Le esigenze di un giovane trentenne sono ovviamente differenti da quelle di un quarantenne o cinquantenne”, aggiunge ancora Rupf Bee, “e incidono in maniera significativa sull’asset allocation”. Se un cliente ha un orizzonte temporale lungo per l’investimento, ad esempio, è facilmente intuibile che vi sia la necessità di costruire un portafoglio multi asset e di  avere una più alta componente di equity. Se invece lo stesso cliente è in procinto di affrontare una spesa importante come l’acquisto di una casa, ovviamente, necessiterà di un portafoglio con asset meno rischiosi e volatili. L’importante è sapere “andare in goal”.

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