Fondi, 11 comparti di DPAM ottengono la certificazione della CEI

DPAM, società di gestione indipendente con un patrimonio in gestione pari a 46,8 miliardi di euro e pioniere negli investimenti responsabili dal 2001, ha ottenuto la certificazione di conformità alle linee guida per gli investimenti della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per undici suoi fondi a gestione attiva, già tutti conformi agli artt. 8 e 9 del Regolamento sull’informativa di sostenibilità dei servizi finanziari (SFDR).

Nel dettaglio, Nummus.Info (Ente Certificatore di Portafogli conformi alle linee guida emanate della CEI), a seguito di un’accurata analisi e scomposizione del portafoglio sulla base del filtro dedicato ai criteri etici della Chiesa cattolica, ha rilasciato ex novo la certificazione di conformità alle seguenti sei strategie obbligazionarie e azionarie della società:

  • DPAM Invest B Equities Dragons Sustainable
  • DPAM Invest B Equities Euroland
  • DPAM Invest B Equities Euroland Sustainable
  • DPAM L Balanced Conservative Sustainable
  • DPAM L Bonds EUR Corporate High Yield
  • DPAM L Bonds EUR High Yield Short Term

Contestualmente, Nummus.Info ha rinnovato l’etichetta a cinque strategie obbligazionarie e azionarie di DPAM già certificate lo scorso anno, facendo così salire a undici il numero dei fondi certificati:

  • DPAM Invest B Equities Europe Small Caps Sustainable
  • DPAM Invest B Equities Sustainable Food Trends
  • DPAM Invest B Real Estate Europe Dividend Sustainable
  • DPAM Invest B Real Estate Europe Sustainable
  • DPAM L Bonds Climate Trends Sustainable

Tale etichetta, che ha validità di un anno e può essere rinnovata, certifica la coerenza degli strumenti finanziari, delle esclusioni e del processo d’investimento degli undici fondi di DPAM, con le linee guida emanate dalla Conferenza Episcopale Italiana all’interno del documento d’indirizzo “La Chiesa Cattolica e la gestione delle risorse finanziarie con criteri etici di responsabilità sociale, ambientale e di governance”. Ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Onu (che vanno dal superamento della povertà alla lotta contro il cambiamento climatico), il documento della CEI affianca, infatti, anche altre finalità: proteggere la vita e la dignità umana in tutte le sue forme, favorire l’emancipazione del lavoro femminile, sostenere la famiglia con figli e le relative politiche di welfare, ridurre la produzione di armi, perseguire la giustizia economica e incoraggiare la responsabilità aziendale.

Alessandro Fonzi, Country Head per l’Italia di DPAM, ha dichiarato: “Siamo davvero orgogliosi che 11 dei nostri fondi siano conformi alle linee guida diffuse dalla CEI. Questo riconoscimento, ottenuto per il secondo anno consecutivo ed esteso a un maggiore numero di strategie, conferma come valori ritenuti universali ed etici possano allinearsi a scelte d’investimento sostenibili e vincenti. Le nostre strategie, già conformi agli articoli 8 e 9 del Regolamento sull’informativa di sostenibilità dei servizi finanziari (SFDR), rispecchiano appieno la nostra politica di investimento, da sempre improntata al rispetto dei più alti standard internazionali in materia di investimenti sostenibili e caratterizzata da obiettivi di sostenibilità sempre più ambiziosi. Come pionieri della sostenibilità, siamo sempre in prima linea nella promozione di standard ESG sempre più elevati: quest’anno siamo stati riconfermati tra le 10 migliori società di gestione sostenibili come “avant gardist” dal Responsible Investment Brand Index 2021 di H&K e abbiamo ricevuto per il quarto anno consecutivo il più alto punteggio (A+) dei Principi di Investimento Responsabile delle Nazioni Unite (UN PRI), di cui siamo firmatari già dal 2011, due anni prima che il reporting annuale diventasse obbligatorio”.

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