Investimenti, le opportunità della experience economy

Di seguito il contributo: “L’ascesa della experience economy e i nuovi ruggenti anni ’20”, a cura di Paolo Paschetta, Country Head Italia di Pictet Asset Management.

Quando l’esperienza della pandemia, fatta di restrizioni e rinunce, volgerà definitivamente al termine, lascerà spazio a un periodo di rinascita dove tutto tornerà di nuovo possibile. Un fattore che darà ulteriore slancio alla ripresa economica che in questo 2021 appare già corposa, come dimostrano i numeri dei principali indicatori economici che arrivano dalle varie parti del mondo. Il Fondo monetario internazionale ha previsto un balzo dell’economia americana del 6% per l’anno in corso, il ritmo più veloce dal 1984 a questa parte. La Cina dovrebbe superare l’8% di crescita. Mentre per i Paesi dell’eurozona l’avanzamento medio del prodotto interno lordo dovrebbe attestarsi intorno al 5%.

Il revenge spending e i nuovi ruggenti anni ‘20

La ripresa che si sta osservando trae ancora maggior vigore da un fenomeno che racchiude in sé diversi tratti psicologici ed è stato definito come revenge spending, ovvero la voglia di spendere il denaro forzatamente risparmiato durante la pandemia in attività ludiche che erano precluse a causa delle varie restrizioni. Una straordinaria spinta ai consumi che già altre volte si è vista nella storia: negli anni Venti del secolo scorso, infatti, si assistette a un boom economico dopo le grandi sofferenze patite con l’influenza spagnola e la Prima guerra mondiale. Oggi, inoltre, ci sono governi pronti a investire cifre importanti per la ripresa e mercati irrorati di liquidità dalle politiche espansive delle banche centrali. Le nuove tecnologie e la digitalizzazione, poi, possono dare un’ulteriore spinta alla produttività del lavoro e all’espansione ancor più veloce di alcuni mercati. Tutti questi fattori contribuiscono a creare un contesto che la testata giornalistica americana Forbes ha definito come possibile preambolo di un decennio di crescita economica, in una sorta di riedizione dei ruggenti anni ‘20 del secolo scorso.

Picchi di risparmio tra il 10% e il 20% pronti a riversarsi sull’intrattenimento

La società di consulenza internazionale McKinsey ha condotto di recente uno studio sulla ripresa della domanda dei consumatori e gli effetti duraturi del Covid-19. L’analisi ha preso in considerazione i consumi di Cina, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti e ha evidenziato, innanzitutto, come questa recessione, a differenza delle altre, non sia originata dalla crescita dell’indebitamento dei consumatori, dallo scoppio di bolle dei prezzi o da fluttuazioni del ciclo economico a lungo termine. È stata innescata, invece, dal profondo calo della spesa dei consumatori in Cina, Stati Uniti ed Europa occidentale, tra l’11% e il 26% nei primi mesi della pandemia, riconducibile principalmente ai tagli ai servizi per la persona: in particolare viaggi, intrattenimento e ristorazione.

I sondaggi sui consumatori indicano un probabile forte rimbalzo della domanda dopo la pandemia. Circostanza supportata dal fatto che, sia negli Stati Uniti sia nell’Europa occidentale, si sono registrati picchi di risparmio tra i 10 e i 20 punti percentuali. Per fare un esempio vicino a noi, a giugno 2021 – secondo i dati della Banca d’Italia – le famiglie italiane avevano depositato sui conti correnti 1.131 miliardi di euro, 64 miliardi in più rispetto a giugno del 2020. Tutto questo, concludono gli esperti di McKinsey, insieme a un’efficace copertura vaccinale, potrebbe riportare la domanda dei consumatori ai livelli pre-pandemia, alimentata dalla crescente fiducia dei consumatori, dalla domanda repressa e dai risparmi accumulati.

Dal ritorno ai ristoranti alla riscoperta dell’arte: è l’experience economy

Tra i consumatori si riscontra poi una voglia crescente di vivere esperienze, dopo essere rimasti confinati in casa per parecchio tempo. Con la fine delle restrizioni, sembrano avere una forte volontà di spendere il proprio denaro in questo senso, in quella che gli esperti identificano sotto il nome di experience economy. In altre parole, si sta affermando una predilezione per l’esperienza (ovvero lo spendere per fare) rispetto al possesso (spendere per avere), in quanto la prima fornisce una felicità più duratura rispetto al secondo.

Uno scenario che è stato fotografato bene dal Global Insight Pulse Survey, chiuso nel marzo del 2021 e realizzato dalla casa di consulenza PwC, che è andata a valutare con un sondaggio le intenzioni di spesa dei consumatori a livello globale. I risultati hanno evidenziato come una fetta consistente delle persone interpellate (il 23%, quasi uno su quattro) prevede di aumentare la propria spesa in sei o più categorie di prodotti e servizi. Scendendo più nel dettaglio, dal sondaggio emerge come a crescere saranno soprattutto le categorie legate all’intrattenimento, ma anche a prendersi cura di se stessi e al proprio benessere fisico e psicologico.

Andranno forte anche i servizi di intrattenimento casalingo (il 30% spenderà di più in questo ambito), ma ci sarà anche un importante ritorno ai ristoranti, con il 26% che prevede di tornare a mangiare fuori casa più spesso. A questo, si aggiunge un 19% di consumatori che investirà una parte maggiore dei propri risparmi in arte, attività culturali ed eventi sportivi.

Il settore viaggi trainato dall’e-commerce

È attesa una forte ripresa anche per il settore dei viaggi di piacere, tra quelli che dovrebbero beneficiare in modo consistente del boom dell’experience economy dopo il tracollo patito nel 2020. Un’ascesa che sarà favorita anche dalla spinta dell’e-commerce dei viaggi che, secondo Statista, entro il 2025 arriverà quasi a raddoppiare il proprio valore passando da 432 a 833 miliardi di dollari. Un trend che sta incidendo in modo deciso sul settore, con un 65% del fatturato globale complessivo (sempre secondo Statista) che deriva da operazioni e transazioni sui canali online.

La nuova colonna portante della ripresa post pandemia

I numeri dello scenario economico mondiale suggeriscono che l’ottimismo, la crescita graduale della fiducia dei consumatori e la voglia di riprendersi tutte le esperienze precluse dalla pandemia saranno molto probabilmente la colonna portante della ripresa post-Covid.

Alcuni sociologi, come Francesco Morace, ipotizzano che il consumo di status lascerà il posto a una nuova forma di consumo ludico, dettato da necessità psicologiche di riappropriarsi delle relazioni e sostenuto da passione e occasioni da vivere.

Il fondo Pictet-Human, l’ultimo nato all’interno della vasta gamma tematica di Pictet AM, è stato pensato per cavalcare l’avanzare dell’experience economy. Infatti, nel suo universo d’investimento comprende settori come turismo, ristorazione, eventi e intrattenimento. I più colpiti durante il periodo più buio della pandemia, ma anche quelli che con il loro rifiorire segneranno il definitivo ritorno alla normalità e al benessere.

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