“Le persone sono stanche delle aziende che mettono il loro attivismo per la giustizia sociale prima di generare profitti per i loro azionisti”, dice Dan Grant, ex banchiere della JP Morgan Chase & Co. e ad di 2ndVote Advisers, un piccolo gruppo di gestori di denaro di stampo conservatore.
La società di Grant a dicembre lancerà un ETF con un target preciso: conservatori e nostalgici trumpiani. L’ad è convinto che il prodotto farà successo tra i 74 milioni di elettori e spingono contro ciò che vedono come una fuga precipitosa verso investimenti di sinistra e socialmente consapevoli a Wall Street.
Già l’anno scorso, 2ndVote Advisers aveva iniziato a lanciare una serie di ETF a tema conservatore, incentrati su questioni come armi da fuoco, aborto e censura, che Grant ha propagandato nelle radio di destra. “Pensiamo che questi amministratori delegati debbano smettere di fare ciò che la sinistra vuole fargli fare” dichiara Grant a Bloomberg.
Quest’anno più di 720 miliardi di dollari sono confluiti nei fondi, secondo Bloomberg Intelligence, con circa 27 miliardi di dollari destinati a fondi che considerano questioni ambientali, sociali o di governance (ESG). Grant vede un’apertura per attingere al voto di Trump offrendo investimenti che esprimono un diverso insieme di valori.
Il fondo di dicembre, sarà il “Fondo per il Primo Emendamento” chiamato American Freedoms ETF. Sarà composto da società con politiche linguistiche permissive. Il fondo esclude piattaforme come Facebook, Google e Twitter, protagoniste in passato di numerosi episodi di censura nei confronti dell’ex presidente . Tuttavia, nonostante il legame piuttosto evidente, Grant insiste col dire che lo scopo del fondo non è politico.
“Quello che direi a Jack Dorsey e Mark Zuckerberg è che dovrebbero concentrarsi sulla redditività, non sull’attivismo per la giustizia sociale come Black Lives Matter e sull’allarmismo climatico”, afferma Grant. “Non vorrei essere nei loro panni se Trump venisse rieletto”.