Fondi, i consulenti sono esterofili

Molti fondi esteri e cross border e pochi fondi italiani: si compone così l’offerta dei consulenti finanziari  secondo l’analisi pubblicata la scorsa settimana da Assogestioni (leggi qui la notizia riportata anche da Bluerating). Il  settimanale Plus24-Il Sole 24 Ore, nel numero di sabato 4 dicembre, ha analizzato più nel dettaglio le cifre, contenute nella ricerca che tracciano un profilo dei sottoscrittori dei fondi comuni in Italia.

“Sui fondi esteri cross border c’è una quota elevata distribuita da consulenti finanziari e private banker, canali a cui si rivolge una clientela più sofisticata con una propensione al rischio maggiore”, ha detto Alessandro Rota, direttore dell’ufficio studi di Assogestioni, il quale ha anche evidenziato i dati che lo dimostrano: mentre l’importo medio investito in fondi in Italia è di 47mila euro a testa, per i prodotto stranieri e cross border la media è più alta, pari a 56mila euro.  Questo gap è dovuto proprio al fatto che i fondi stranieri sono venduti per lo più dai financial advisor, i quali hanno una clientela di fascia media o medio-alta, mentre le banche retail si concentrano maggiormente sui prodotti italiani.

 

 

 

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