Investimenti, sfida aperta al Climate Change

L’intervista che segue è uscita sul numero di novembre di ASSET CLASS attualmente in edicola

Nell’arco di pochi anni il cambiamento climatico si è trasformato, da seria preoccupazione qual era, in una vera e propria crisi di dimensioni mondiali”. Parola di Marcello Matranga (nella foto), country head per l’Italia della casa di gestione internazionale Robeco, che in questa intervista ad ASSET CLASS descrive le sfide epocali di fronte alle quali si trovano oggi gli investitori e l’umanità intera a causa del climate change e dei conseguenti problemi legati alla sostenibilità ambientale o alla responsabilità sociale. “A causa dell’aumento della temperatura terrestre”, aggiunge Matranga, “gli uragani sono diventati più potenti e frequenti, gli impenetrabili strati di ghiaccio artico si stanno sciogliendo e il livello dei “N mari sta aumentando. Ma le minacce non si limitano al clima”.

Dunque, dottor Matranga, dopo la significativa esperienza della Cop26 che ha acceso nuovamente un faro sull’emergenza, qual è il vostro punto di vista sulla sfida climatica e su come affrontarla? Cosa possono fare nel concreto gli investitori per il clima?

Il cambiamento delle temperature minaccia indubbiamente la biodiversità, la sicurezza alimentare, la salute dell’uomo, causando al contempo l’aumento di perdite assicurative, debito fiscale, disuguaglianze e tensioni geopolitiche. Di fronte a tutto questo gli investitori possono assumere un ruolo attivo oppure reagire passivamente. I primi stanno già adeguando le loro attività d’investimento orientando il capitale verso un futuro più sostenibile e a basse emissioni carbonio. I secondi invece saranno colti in contropiede, dovranno affrontare sanzioni normative e pesanti perdite di mercato per il mancato adattamento alle norme. La buona notizia oggi è che il dibattito si sta sviluppando rapidamente. Uno dei dati raccolti nella nostra Robeco Global Climate Survey mostra come l’86% degli investitori creda che il cambiamento climatico diventerà un tema chiave per le nostre politiche d’investimento nei prossimi due anni. Il dato è in netta crescita rispetto a due anni fa quando appena un terzo degli investitori aveva mostrato una chiara sensibilità al tema. Il cambiamento climatico creerà inevitabilmente vincitori e vinti.

 

Quali possono essere le opportunità d’investimento?

In linea con la propria leadership negli investimenti sostenibili, Robeco ha progettato una gamma di soluzioni d’investimento dedicate al tema dell’emergenza climatica. Sul fronte obbligazionario siamo stati pionieri assoluti attraverso il lancio nel 2020 di soluzioni d’investimento dichiaratamente allineate con l’Accordo di Parigi in fatto di abbattimento dell’impronta di anidride carbonica. Queste soluzioni si sono aggiunte a quelle precedentemente introdotte, da un lato dedicate ai Green Bonds, e dall’altro più orientate a contribuire positivamente agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Sul fronte azionario per quasi un quarto di secolo Robeco è stata attiva nello sviluppo di strategie d’investimento tematiche mirate a investire nelle soluzioni ai grandi temi di sostenibilità ambientale. Queste strategie affrontano le sfide con un focus specifico su temi investibili, come la scarsità delle risorse idriche, l’efficienza produttiva con materiali e processi innovativi, la mobilità elettrica e l’economia circolare. Un esempio è rappresentato dalla strategia Sustainable Water di Robeco che quest’anno ha festeggiato il suo ventesimo anniversario dalla data di lancio. L’acqua è una risorsa preziosa che scarseggia. L’approvvigionamento idrico pulito e sicuro rappresenta una sfida globale costante. La carenza d’acqua deriva principalmente da cause tra cui la crescita della popolazione, l’aumento del consumo idrico, l’inquinamento e il cambiamento climatico. La strategia investe in aziende di tutto il mondo che forniscono servizi tecnologici, prodotti e servizi relativi alla catena del valore dell’acqua.

Gran parte del settore finanziario ha adesso imboccato questa strada e sostiene di integrare i fattori Esg nelle strategie d’investimento relative alla maggior parte delle proprie masse in gestione. Qual è la vostra posizione di fronte a questo trend e che dire dell’onnipresente rischio di greenwashing?

Noi di Robeco integriamo i fattori ambientali, sociali e di governance (Esg) nei nostri investimenti dal 2010. Da molti anni siamo fermamente convinti che l’integrazione dei princìpi Esg nelle nostre tesi d’investimento favorisca l’assunzione di decisioni più consistenti. Gran parte del settore finanziario ha adesso imboccato questa strada e sostiene di integrare i fattori Esg nelle strategie d’investimento relative alla maggior parte delle proprie masse in gestione. È importante e giustificato esercitare un maggiore controllo sull’effettivo contenuto delle strategie d’investimento sostenibili e di impact investing, e nello specifico richiedere maggiore trasparenza sul modo in cui si articola il processo d’investimento. Da questo punto di vista, il piano finanziario dell’Ue sta aiutando. Il piano si avvale del concetto di doppia materialità (“double materiality”). Si tratta di un concetto tutt’altro che nuovo, che si lega perfettamente allo scopo dell’investimento sostenibile e dell’impact investing. Nel formulare una politica d’investimento sostenibile, bisognerebbe sempre interrogarsi sulla sua finalità Si vuole conseguire una migliore performance dagli investimenti? Si vogliono evitare determinati investimenti per motivi di reputazione? Si vuole cercare di cambiare il mondo, o realizzare tutti questi obiettivi contemporaneamente? Solo una volta stabilita la finalità, ci si può domandare quale sia la modalità di implementazione più efficace. L’integrazione Esg è lo strumento ideale per prendere decisioni d’investimento migliori, ma non è uno strumento adatto per cambiare il mondo o per evitare di produrre un impatto negativo.

La salvaguardia degli asset economici, ambientali e sociali è un prerequisito per un’economia sana e la generazione di rendimenti interessanti in futuro, ma come navigare la transizione climatica?

 

Robeco ha di recente annunciato la propria roadmap per il concreto raggiungimento di emissioni zero entro il 2050. Sostanzialmente abbiamo identificato 3 pilastri che si traducono in 6 azioni principali. In primo luogo, Robeco punta a decarbonizzare i suoi investimenti del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030. Con un andamento di circa il 7% di decarbonizzazione anno su anno, Robeco si muoverà probabilmente più velocemente dell’economia globale nei prossimi anni. Tenendo fede agli stessi standard che fissa per gli altri, Robeco applica anche alle proprie operazioni l’obiettivo di raggiungere emissioni nette pari a zero entro il 2050. Mira a ridurre le emissioni operative del 35% entro il 2025 e del 50% entro il 2030. Questo comprende tutte le emissioni associate ai viaggi di lavoro, all’elettricità, al riscaldamento e ad altre attività aziendali. Inoltre, puntiamo ad accelerare la transizione come leader nella sostenibilità. Robeco accelererà la transizione investendo in società che ritiene possano prosperare nella transizione e impegnandosi al fianco di quelle che non si muovono abbastanza velocemente. Ciò significa che Robeco intensificherà le sue attività di azionariato attivo attraverso il voto e l’engagement con i primi 200 responsabili di emissioni nell’universo d’investimento e si concentrerà sull’engagement per il cambiamento climatico con 55 società che sono responsabili del 20% delle emissioni del portafoglio. Robeco intensificherà anche i dialoghi con gli emittenti di obbligazioni sovrane e, insieme ad altri investitori, chiederà un’azione per il clima da parte dei paesi, dato che i governi hanno un ruolo vitale nella transizione verso le emissioni zero. Terzo, Robeco promuoverà gli investimenti allineati al clima contribuendo attivamente a standard e politiche di mercato favorevoli. Per accelerare l’investimento a impatto zero, Robeco ha innovato e continuerà a innovare la propria offerta di fondi per fornire strategie a basse emissioni di carbonio che dovrebbero raggiungere zero emissioni nette entro il 2050 o prima. Ciò include Sdg, Green Bond e strategie azionarie e a reddito fisso allineate all’Accordo di Parigi.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: