Asset allocation: 2022, ecco perché puntare sull’azionario

A cura di Marco Oprandi, Head of Cross Asset Solutions di Cirdan Capital

Con l’inizio del nuovo anno, in un’ottica di asset allocation manteniamo una visione rialzista sul mercato azionario. Il 2021 è stato infatti superlativo per quest’asset class: per esempio, l’S&P500, uno dei principali indici azionari americani, ha fatto segnare una serie di nuovi record ed ha chiuso l’anno sui massimi livelli registrati. Al contempo, anche gli utili societari sono cresciuti a livello globale del 50% nello scorso anno rispetto a quello precedente.

Nel 2022 prediligiamo ancora l’azionario dato che i tassi reali, ovvero la differenza tra il rendimento nominale delle obbligazioni e l’inflazione, sono negativi, e le società continueranno a realizzare utili importanti a seguito di un anno estremamente profittevole. Seppur possa sembrare che gli elevati livelli d’inflazione giochino a sfavore dell’economia, riteniamo che essa nel breve periodo sia più facilmente digeribile dalle aziende, che, a fronte di un incremento dei costi dovuti all’inflazione, tendono ad aumentare i prezzi anestetizzando quest’ultima. Quindi ci aspettiamo utili più contenuti rispetto al 2021, un anno di “ripresa” e crescita accelerata post-pandemia, ma comunque positivi, stimandoli attorno all’8%.

Tuttavia, è necessario considerare i rischi derivanti dalla scelta di investimenti nell’azionario. Crediamo infatti vi siano due principali rischi: l’elevata inflazione di lungo termine e l’aumento dei rendimenti dell’obbligazionario. La prima avrebbe un impatto negativo poiché sconterebbe il prezzo dell’azionario in generale. D’altro canto, il secondo rischio genererebbe una “migrazione” di capitali dall’azionario all’obbligazionario.

Tra i vari titoli azionari, in Europa prediligiamo il settore energetico, minerario e bancario, ovvero i titoli value, i quali sembrano operare ad un prezzo inferiore rispetto ai loro fondamentali. Diversamente, in USA, preferiamo i titoli appartenenti al settore medico e farmaceutico, le cosiddette healthcare stocks. In sostanza, considerando che il mercato ha registrato un’ottima ripresa nel 2021, per il 2022 favoriamo una buona diversificazione sia geografica che settoriale, prediligendo una selezione accurata dei titoli da mettere in portafoglio per il 2022.

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