Il comparto, lanciato nel settembre 2003, gestisce un patrimonio di 304,1 mln di euro e ha registrato una performance YTD negativa -12,6%.
Il benchmark di riferimento è il HSBC Major Eastern European Markets ex Russia Index.
Nell’ultimo mese l’indice Msci della regione è sceso del 8,6%, mentre da inizio anno ha perso quasi il 21%.
Questo perchè la crisi dei mercati ha colpito anche quest’area e gli investitori preferiscono trasformare le proprie posizioni in liquidità o investirli in altri asset, in attesa di una ripresa delle Borse.
E’ pur vero che queste aree sono ancora interessanti per il loro tasso di crescita: la Romania, per esempio, nel primo trimestre è cresciuta del 8,6%.
Il maggior benessere dell’area ha portato anche ad un miglioramento delle condizioni di vita e dei salari ed un conseguente aumento della domanda interna.
Inoltre il sistema finanziario locale è riuscito a rimanere immune dai prodotti speculativi legati ai mutui subprime, forse anche per la poca dimestichezza con i strumenti finanziari più complicati. In questo scenario saranno proprio le banche le prime a beneficiare della crescita della regione: esse, infatti, sono le prime finanziatrici delle grandi infrastrutture che si stanno realizzando nella regione.
Nel lungo periodo ci si aspettano nuovi massicci investimenti sui titoli delle aziende di questi Paesi.
I MIGLIORI FONDI AZIONARI DAL 25/07 AL 01/08
Valuta | fondo | percentuale |
EURO | JP MORGAN FUNDS EUROPE CONVERGENCE EQUITY FUND | 3,98% |
EURO | HHF PAN EUROPEAN SMALLER COMPANIES FUND | 3,79% |
EURO | DEXIA EQUITIES L EMERGING EUROPE | 3,67% |
EURO | FIDELITY FUNDS – EUROPEAN AGGRESSIVE FUND | 3,64% |
EURO | NORDEA 1 EUROPEAN ALPHA FUND | 3,03% |