Fondi, quelli sostenibili reggono nonostante le sofferenze

Nel 2022 l’investimento responsabile è stato minato dal conflitto in Ucraina, dal possibile taglio del gas russo e una infinita serie di problematiche. Come scrive L’Economia del Corriere della Sera, però niente paura e nessun pericolo: come dice Hamoir, senior fund manager Innovation di Candriam, la situazione attuale “impone di accelerare la transizione verso un’economia sostenibile”.

D’altronde, le aziende leader nel loro settore sono quelle meglio posizionate per beneficiare di una crescita strutturale a lungo termine, in quanto risentono meno del contesto economico e tendono ad essere meglio posizionate.

Gli investimenti sostenibili sono allineati alle tendenze secolari di lungo periodo e dovrebbero permettere di evitare i titoli che con ogni probabilità saranno coinvolti nella prossima bolla finanziaria. In Europa, Hamoir vede un’ampia gamma di aziende in grado di offrire soluzioni su numerosi megatrend, come la transizione energetica e le nuove tecnologie sanitarie.

Tra le principali partecipazioni in portafoglio al fondo Candriam Equities Europe Innovation non ci sono solo  multinazionali – come Nestlé, Koninklijke Dsm, Schneider Electric e Dassault Systemes – ma anche BioMerieux , Kerry Group, Hexagon e Tomra Systems.

In tutto ciò, il fondo Carmignac Portfolio Grande Europe evidenzia almeno il 50% del portafoglio allineato a uno degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu.
Alla fine di giugno,  il 36% del fondo era orientato all’Sdg 3 con società come Novo Nordisk, Argenx e Straumann. Il 10% invece era allineato all’Sdg 7 – con titoli come Orsted, Vestas, Solaria e Schneider . mentre il  23% all’Sdg 9 per mezzo di titoli come Sap, Adyen e Nordnet, con un 5% per I’Sdg11 con investimenti in Assa Abloy e Kingspan. Nell’Ubs European Opportunity Sustainable, invece, figurano Astrazeneca, Roche, Sanofi, Nestlé, Diageo, Lwmh, Sap e Asml.

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