Risparmio gestito, ancora un mese rosso. Poste Italiane prima tra i superstiti

Dopo i risultati negativi del mese scorso, la situazione non migliora granché nei dati Assogestioni di giugno. A fine mese, infatti, il patrimonio dell’industria del risparmio gestito ammonta a 2.277 mld, mentre la raccolta netta risulta negativa nel mese per -1,16 mld.

A determinare l’andamento delle masse è soprattutto l’effetto mercato, che per giugno l’Ufficio studi di Assogestioni quantifica in circa -2,8%, in linea con la performance dei mercati finanziari, ancora segnata da continue turbolenze di medio periodo sul fronte economico e geopolitico.

I fondi aperti registrano deflussi per circa 2 mld, ma dai fondi azionari, che hanno raccolto oltre 1,3 mld, arrivano segnali di resilienza, a dimostrazione che parte dei sottoscrittori vede nella volatilità un’occasione per entrare nel comparto. Proseguono invece i deflussi dai prodotti obbligazionari (-3,3 mld) e flessibili (-941 mln).

Nel mese la raccolta netta delle gestioni di portafoglio istituzionali è stata pari a +203 mln, mentre quella delle gestioni di portafoglio retail è stata di +36 mln, per un saldo totale positivo pari a +239 mln.

A giugno la quota prevalente degli asset, 1.193 mld (pari al 52,4% del totale), è impiegata in fondi aperti e chiusi, mentre le gestioni di portafoglio equivalgono a 1.083 mld (47,6% del totale).

A livello societario, a salvarsi è Poste Italiane, con afflussi pari a 750,8 milioni, seguita da Gruppo Mediolanum (402,4 milioni) e Arca (351,7).

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