Amundi archivia il primo semestre in crescita

Amundi ha chiuso il primo semestre con un utile netto  di 593 milioni di euro e una raccolta pari a 5 miliardi.

“In un contesto sfavorevole, Amundi ha mantenuto un buon livello di redditività e di efficienza operativa, dimostrando così la solidità del suo modello diversificato – ha affermato Valérie Baudson, ad di Amundi – La raccolta complessiva è stata positiva nel secondo trimestre, grazie alla resilienza dell’attività retail, la forza delle nostre joint venture asiatiche e i buoni risultati generati dai nostri driver di crescita. Amundi Technology ha continuato a svilupparsi e ha visto aumentare in modo netto i suoi ricavi”.

Al 30 giugno 2022 le masse gestite (AUM) di Amundi ammontavano a 1.925 miliardi di euro, in crescita del 7,3% su base annua e in calo del 4,8% rispetto alla fine di marzo 2022, con un effetto mercato negativo pari a 98 miliardi di euro nel secondo trimestre.

I flussi in attivi a medio-lungo termine, escluse le joint venture, sono stati sostenuti (11 miliardi di euro), con un buono slancio nel settore del business retail (13,4 miliardi di euro in attivi a medio-lungo termine, principalmente da distributori terzi); per i clienti istituzionali, i deflussi sono stati limitati (-2,4 miliardi di euro in attivi a medio-lungo termine) in un contesto di cd. derisking.

  • Gestione attiva: in mercati in forte discesa, la raccolta di Amundi ha retto bene; le performance generate dagli investimenti sono state di buon livello, con oltre il 68% delle masse gestite in fondi aperti posizionate nei primi due quartili, secondo Morningstar*, e oltre il 78%  in un orizzonte superiore a cinque anni. Con 298 fondi con rating 4 e 5 stelle, Amundi è il terzo operatore in Europa per numero di fondi con questi rating. Il successo delle strategie multi-asset, dei mandati ESG e delle soluzioni OCIO (outsourced chief investiment officer) è altrettanto degno di nota.
  • L’attività in Real Asset è stata sostenuta, con 2,8 miliardi di euro di raccolta, in particolare nel private equity, nel settore immobiliare e nel private debt, portando le masse in gestione a 66 miliardi di euro a fine giugno 2022.
  • Gestione passiva, ETF e smart beta hanno chiuso un buon semestre con 11,4 miliardi di euro di raccolta netta, portando gli AuM a 284 miliardi di euro a fine giugno 2022. Si tratta di un risultato notevole nel contesto della fusione con Lyxor, i cui vantaggi sono confermati. Mentre il primo trimestre di Amundi ETF è stato particolarmente solido, la raccolta nel secondo trimestre ha risentito dell’atteggiamento attendista di alcuni clienti intenzionati a ridurre i rischi dei loro portafogli.

Con riferimento agli ETF, con la seconda maggiore raccolta registrata nel mercato nel primo semestre, Amundi ha consolidato la sua posizione di secondo operatore in Europa con una quota di circa il 14%.

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