Investimenti, focus sul Giappone

Dopo la tragica scomparsa dell’ex Primo Ministro Shinzo Abe, e la successiva vittoria elettorale della coalizione al governo, il Giappone può stimolare la sua politica e le riforme per l’economia? Dina Ting, Head of Index Portfolio Management, espone le sue opinioni sui propulsori del mercato.

Elementi chiave da ricordare:

  • Con circa l’82% della sua popolazione vaccinata, la campagna delle vaccinazioni contro il COVID-19 in Giappone è tra quelle che hanno avuto più successo tra le nazioni che fanno parte del G7.
  • Il crollo dello yen ai livelli più bassi degli ultimi due decenni può imprimere un impulso alle esportazioni e aiutare ad accelerare un rimbalzo dei viaggi verso il paese nonché al settore del turismo, aiutato dall’allentamento delle restrizioni contro la pandemia alla frontiera con il Giappone.
  • Le azioni giapponesi sono piuttosto sottovalutate rispetto a quelle di molte altre nazioni sviluppate, e siamo convinti che il mercato giapponese meriti un esame più attento per essere inserito nei portafogli degli investitori.

Per gli osservatori di questo paese, è un momento nel quale il Giappone è in un certo senso sospeso, così come per noi, mentre cerchiamo di valutare quale sarà il prossimo futuro per la terza economia mondiale. Quasi dieci anni dopo che la Bank of Japan (BoJ) ha stabilito il suo obiettivo di inflazione al 2%, verso la fine di maggio il paese l’ha finalmente raggiunto. Sebbene l’impulso sia derivato dall’aumento dei prezzi dell’energia, piuttosto che dalla domanda interna, l’inflazione potrebbe comunque costituire un aiuto psicologico per convincere i consumatori ad abbandonare un’impostazione mentale deflazionistica persistente da tempo. La tragica scomparsa dell’ex Primo Ministro Shinzo Abe, e la successiva vittoria elettorale per la sua coalizione al governo, possono segnare anche un punto di svolta per la politica del Giappone? Anche in questa società tristemente sempre più sommersa, non mancano svolte positive per l’economia del paese e per gli investitori che in questo momento vogliono irrobustire l’esposizione al Giappone.

Dinamiche in Asia

I mercati globali recentemente sono stati prevalentemente in rosso, ma abbiamo visto qualche dinamica positiva in Asia. A giugno il mercato cinese ha dato segni di miglioramento, sebbene le prospettive a breve termine per i suoi titoli siano improntate a un cauto ottimismo. Intanto le azioni giapponesi quest’anno sono andate decisamente meglio rispetto alla maggior parte dei mercati sviluppati omologhi.

Nel breve termine, sembra che i prezzi delle esportazioni giapponesi possano continuare a risentire negativamente delle persistenti restrizioni nelle catene di fornitura e dei rincari dei materiali necessari per le lavorazioni. Siamo convinti tuttavia che un ulteriore allentamento delle restrizioni legate alla pandemia in Cina, il principale partner commerciale, dovrebbe contribuire positivamente, aiutando la tendenza a un notevole rialzo della domanda. La segretaria al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen e il ministro delle finanze giapponese Shunichi Suzuki hanno concordato questo mese una collaborazione mirata a rafforzare la stabilità finanziaria e gestire la volatilità nei mercati valutari. A gennaio, quando Giappone e Stati Uniti avevano riconfermato pubblicamente le loro relazioni bilaterali, erano arrivati a definirle “le più forti e profonde di qualsiasi momento storico.”

Attualmente l’82% della popolazione giapponese è vaccinato, segnando una delle campagne di maggiore successo delle vaccinazioni contro il COVID-19 tra i paesi membri del G7. Con lo yen che attualmente ha toccato un nuovo minimo per gli ultimi 24 anni sul dollaro statunitense, il mercato trainato dalle esportazioni potrebbe essere pronto per uno slancio generato non solo dal settore manifatturiero, bensì anche dal rimbalzo del turismo. Il tasso di cambio interessante dovrebbe contribuire a richiamare verso il Giappone i visitatori dalla Cina continentale, il singolo gruppo più ampio di viaggiatori fino a quando non è scoppiata la pandemia.

Nella nostra analisi, le valutazioni attuali delle azioni giapponesi sono interessanti rispetto a quelle di altri mercati sviluppati. In base a un rapporto prezzo-valore contabile, il Tokyo Stock Exchange Index sta scambiando ad appena meno del valore contabile 1,2x, per cui si può dedurre che le valutazioni delle azioni rappresentate sono migliori rispetto ad altri paesi membri del G7.

Riforme strutturali

Recentemente vi è stata un’ampia analisi del programma economico che ha preso il nome di “Abenomics,” dal suo ideatore, e che ha ottenuto risultati contrastanti. Al Primo Ministro con il mandato più lungo nella storia del paese è stato riconosciuto il merito di aver allineato maggiormente le pratiche di corporate governance del Giappone agli standard globali. Otto anni fa, la sua amministrazione ha messo in atto misure fondamentali per attirare maggiori investimenti dall’estero, che richiedevano miglioramenti quali maggiori informative sulla gestione del rischio e amministratori esterni indipendenti. I suoi successori hanno continuato a portare avanti queste riforme, e il Corporate Governance Code giapponese, che è stato rivisto due volte: la prima nel 2018 e nuovamente l’estate scorsa per tenere conto di una migliore promozione della diversità, particolarmente per quanto riguarda la presenza delle donne in ruoli dirigenziali.

Secondo noi tuttavia il cambiamento in Giappone può essere piuttosto lento, e sono necessari parecchi spostamenti. Il codice non ha stabilito obiettivi specifici, e la quota delle donne giapponesi in ruoli dirigenziali (12&) continua ad essere inferiore alla media globale (27%), secondo l’International Labor Organization.1 Prima della pandemia, tuttavia, il governo era riuscito a mettere in atto con successo una legislazione che prevedeva un ampliamento dell’assistenza per i bambini, una riforma del codice fiscale vantaggiosa per i doppi redditi e politiche migliori per i permessi al lavoro a favore dei genitori. Riteniamo incoraggianti gli sforzi recenti del Giappone per allargare le politiche relative all’immigrazione a favore di lavoratori stranieri, per risolvere problemi relativi alla forza lavoro e per riforme progressive che incoraggino il progresso delle donne in carriere importanti.

L’eredità di Abe ha lasciato un segno anche sui modi in cui certe grandi società interagiscono con gli investitori e il mercato in generale. I rendimenti offerti agli azionisti, in termini sia di dividendi che di riacquisti di azioni, sono indicativi di questi sviluppi positivi. Secondo il Nikkei Asia, le società giapponesi hanno in programma un raddoppio a 32 miliardi di dollari dei riacquisti di azioni, il livello più alto degli ultimi 16 anni, e che potrebbe aiutare a risollevare la fiducia del mercato.2

Il Giappone ha dovuto lottare da tempo con dinamiche demografiche che possono costituire una zavorra per la crescita. Tuttavia, come afferma il Fondo Monetario Internazionale (FMI), il Giappone è un “laboratorio dal quale altri paesi stanno iniziando ad apprendere lezioni.”3 Tra queste rientrano i contributi fondamentali del Giappone all’intelligenza artificiale (AI) e l’automazione, come maggiore produttore mondiale di robotica industriale.4 Nonostante gli ostacoli da superare nelle forniture mondiali, negli ultimi due anni la pandemia ha fatto impennare la domanda di robotica integrata.

Il Giappone inoltre è stato costantemente ai primi posti in classifica tra le più di 100 economie valutate per il World Economic Forum (WEF) Global Competitiveness Index e ha continuato ad essere uno dei principali concorrenti nell’attività dei brevetti globale. Mentre l’area del venture capital (VC) giapponese potrebbe essere ancora all’inseguimento non solo della Silicon Valley ma anche dell’Europa, il panorama del VC ha avuto un impulso l’anno passato durante la crisi del settore tecnologico cinese. Attualmente vi è un supporto crescente al rafforzamento dell’ecosistema di startup di Tokyo, con maggiori sussidi all’imprenditorialità e imbarcandosi a uno spostamento paradigmatico delle politiche destinate a promuovere una rivitalizzazione generale dell’economia.

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