Investimenti, come proteggere i portafogli dai problemi del mercato energetico

A cura di Robert Lambert, Portfolio Manager, Investment Grade, BlueBay

Mentre la guerra in Ucraina continua, l’Europa sta lottando per ridurre la propria dipendenza dalle fonti energetiche russeI costi dell’energia stanno facendo aumentare l’inflazione, facendo sorgere la possibilità di razionamenti. In Germania si è già iniziato a discutere di come gestire la riduzione delle forniture di gas nei mesi invernali. Le implicazioni di un simile esito sarebbero di ampia portata e dannose per la fiducia.

La Germania è il motore della produzione industriale europea. Se inizierà a razionare l’energia per le sue industrie principali, ci sarà un impatto significativo sulla produzione, sulla fiducia e sugli investimenti aziendali. Se si arriverà a questo punto, ci saranno vincitori e vinti sul fronte del razionamento dell’energia? In Europa, i vincitori del razionamento dell’energia sono pochi. In termini di aumento degli investimenti, mi aspetterei che le infrastrutture per il gas e l’elettricità ricevano una spinta, vista la necessità di affrontare gli squilibri di trasmissione in Europa e l’urgente tentativo di collegare i terminali galleggianti di GNL al largo della costa tedesca. Dovrebbero essere accelerati gli investimenti e i sussidi governativi. È anche possibile che la concorrenza industriale al di fuori della Germania, come l’industria automobilistica francese, possa beneficiare di una produzione inferiore e di tempi più lunghi per le consegne da parte delle controparti tedesche, spingendo i clienti a cambiare fornitore.

L’elenco dei perdenti del razionamento dell’energia è lungo, a partire dall’utenza residenziale, che dovrebbe razionare l’acqua calda e il riscaldamento. L’impatto più immediato è già stato avvertito dalle utility, come dimostra il salvataggio di Uniper. Ciò continuerà fino a quando rimarranno in vigore gli impegni di fornitura di gas, che dovranno essere rispettati a prezzi di mercato. L’industria tedesca subirebbe molte perdite, con segnali di interruzione della produzione che già arrivano da settori come la siderurgia e la chimica. L’implicazione a lungo termine è che la Germania potrebbe diventare un luogo meno attraente per fare affari, finché non riuscirà a risolvere la sua dipendenza dal gas, poiché i prezzi trasferiti ai consumatori saranno semplicemente troppo alti.

Da un punto di vista dell’asset allocation, per preparaci all’eventualità di una scarsità di energia, abbiamo valutato la nostra esposizione, che è bassa. Se questo scenario dovesse presentarsi e dovessimo registrare un aumento dei rischi cercheremmo di acquistare una protezione tramite credit default swap (CDS) indicizzati. Più ci avviciniamo all’inverno, più capiremo le intenzioni della Russia. Riteniamo che i tagli siano mirati a evitare che l’Europa riempia gli stoccaggi e ad aumentare la leva finanziaria della Russia nei mesi invernali.

Per questo monitoriamo attivamente i flussi di gas e i livelli di stoccaggio in Europa e ci confrontiamo con le società esposte al rischio per valutarne l’impatto potenziale.

In conclusione

Ci troviamo in un periodo particolarmente incerto per i mercati finanziari e l’economia globale. Lavoriamo a stretto contatto con le aziende per assicurarci che i leader aziendali siano ben preparati ad affrontare gli scenari avversi, avendo cura di posizionare le loro attività per beneficiare della crescita quando le circostanze lo consentiranno. La pianificazione degli scenari e la protezione dai ribassi sono elementi importanti della gestione del portafoglio che prendiamo molto sul serio. Grazie a queste protezioni, i gestori possono mitigare e minimizzare i rischi e posizionare i propri portafogli in modo da trarre vantaggio dalle opportunità che possono presentarsi.

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