Fondi, da BlueOrchard e KfW un nuovo comparto focalizzato sul clima

BlueOrchard, società leader a livello globale negli investimenti a impatto e parte del Gruppo Schroders, ha annunciato il lancio del fondo InsuResilience Investment Fund Private Equity II (IIF PE II). Il fondo si basa sul successo della prima edizione del fondo, con una forte attenzione alla tecnologia per promuovere l’accessibilità all’assicurazione sul clima.

IIF PE II investirà in società in Asia, Africa e America Latina che operano nella catena di valore dell’assicurazione climatica, tra cui assicuratori e riassicuratori, aggregatori e società tecnologiche. Il fondo è sostenuto dalla banca di sviluppo tedesca KfW per conto del Ministero federale tedesco per la cooperazione economica e per lo sviluppo (BMZ) ed è gestito da BlueOrchard. Con un target di raccolta di 100 milioni di dollari, IIF PE II è alla ricerca di aziende in grado di avere effetti dirompenti, scalare e migliorare la resilienza delle popolazioni e delle piccole imprese dei mercati emergenti agli eventi meteorologici estremi e alle catastrofi naturali. Oltre al capitale azionario, il fondo fornisce assistenza tecnica e supporto premium alle aziende partner. Sulla base di una solida pipeline, IIF PE II ha già ricevuto i primi committment da parte di investitori del settore privato.

Philipp Mueller, CEO di BlueOrchard, ha commentato: “Con il primo InsuResilience Investment Fund, abbiamo costruito con successo un nuovo mercato, facendo leva sulla nostra rete globale e la nostra expertise in materia di impatto. Con una strategia di investimento pionieristica, siamo stati in grado di costruire e far crescere una catena di valore assicurativa contro i rischi climatici che continuerà a proteggere milioni di persone dagli effetti del cambiamento climatico. Con il sostegno del nostro partner KfW, possiamo ora sfruttare il successo del primo fondo e lanciare questa seconda edizione. È bello vedere che questa iniziativa di finanza mista, che mobilita capitali del settore pubblico e privato a beneficio delle persone e del pianeta, continua a prosperare. Vorrei ringraziare i nostri investitori e partner che ci stanno aiutando a promuovere l’accesso all’assicurazione sul clima nelle regioni più colpite”.

Il primo IIF, chiuso a giugno 2020, ha mobilitato 80 milioni di dollari da investitori pubblici e privati. Il fondo ha effettuato nove investimenti azionari in otto Paesi e, insieme al comparto di debito gemello, a giugno 2022 raggiungerà oltre 40 milioni di beneficiari di assicurazioni sul clima in 26 Paesi. L’IIF è un esempio di successo di una strategia di finanza mista. Strutturato come un partenariato pubblico-privato, il fondo ha attratto capitali da investitori affermati sia nel settore pubblico che in quello privato, tra cui la Banca europea per gli investimenti e il Soros Economic Development Fund.

Stephanie Lindemann-Kohrs, Director Global Equity and Funds presso KfW, ha aggiunto: “Grazie alla dimostrazione da parte di BlueOrchard che l’espansione delle assicurazioni climatiche è un tema funzionale agli investimenti a impatto, ora possiamo destinare maggiori capitali privati a queste iniziative; in questo modo, permettiamo a un maggior numero di player del settore privato di offrire un contributo significativo alla resilienza delle famiglie e delle micro, piccole e medie imprese più povere e vulnerabili contro i rischi climatici nei Paesi dove tali servizi sono ancora poco diffusi”.

I fondi sono gli unici componenti della G20 InsuResilience Global Partnership (IGP) ad investire capitali privati in aziende del settore privato per aumentare le offerte commerciali assicurative nei Paesi in via di sviluppo. L’IGP mira a proteggere più di 500 milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico.

Felix Hermes, Head of Private Equity and Sustainable Infrastructure presso BlueOrchard, ha dichiarato: “Negli ultimi 20 anni abbiamo visto che i modelli di business orientati all’inclusione finanziaria hanno effettuato notevoli progressi, ottenendo una crescita più che proporzionale. Permangono tuttavia notevoli lacune, con oltre il 50% della popolazione mondiale che non è assicurata. In particolare, questo vale per il 40%-60% della popolazione dei mercati emergenti, attivo nel settore agricolo e direttamente esposto alle conseguenze del cambiamento climatico, come condizioni climatiche estreme e catastrofi naturali. Come dimostrato dal primo IIF, queste popolazioni vulnerabili possono essere raggiunte e protette meglio con un’offerta assicurativa di valore e valide soluzioni commerciali, offrendo al contempo interessanti opportunità per gli investitori”.

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