Eurovita, poker di offerte per l’acquisizione

Nei giorni scorsi sono arrivate le prime offerte non vincolanti per l’acquisizione della compagnia assicurativa Eurovita, che necessità di un aumento di capitale da 250 milioni per riportare in equilibrio i coefficienti di solvibilità. Come scrive Il Sole 24 Ore, le offerte non vincolanti più interessanti sarebbero quelle del gruppo finanziario statunitense Cerberus, della controllata di Apax, Gama Life, della compagnia assicurativa francese Cnp del fondo Jc Flowers.

A chiedere un rafforzamento delle riserve di Eurovita nei mesi scorsi è stata l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che nel quarto trimestre 2021 aveva avviato un’ispezione per verificare la gestione degli investimenti e dei rischi finanziari, per poi arrivare anche ala verifica della gestione dei rischi connessi alla cyber security.

Dal 2016 la proprietà di Eurovita è del fondo di private equity britannico Cinven, e non è la prima volta che prova ad avviare la cessione di Eurovita. Guidata dal ceo Erik Stattin, Eurovita è un gruppo assicurativo specializzato nel ramo vita, creato da Cinven a partire dal 2016, con l’acquisizione e l’integrazione di Ergo Previdenza, Old Mutual Wealth Italy (ex Skandia) ed Eurovita Assicurazioni, a cui nel 2019 si è aggiunta anche Pramerica Life spa, compagnia assicurativa italiana specializzata nel ramo vita venduta dall’americana Prudential Financial.

I numeri di bilancio del gruppo assicurativo sono in ripresa, dopo aver risentito del lockdown nel 2020 a causa della pandemia; prima del Covid-19, infatti, la società ha registrato un utile netto consolidato di oltre 87 milioni di euro, a fronte di premi lordi per circa 2 miliardi di euro. Il 2020 era invece terminato con una  raccolta di di 1,33 miliardi di euro, registrando una perdita netta di quasi 28 milioni. Nel 2021 Eurovita è tornata all’utile, con un risultato netto di oltre 8 milioni ma con premi scesi a 1,02 miliardi.

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