S&P Global presenta l’outlook 2023 sulle assicurazioni

S&P Global ha presentato il suo nuovo Outlook 2023 sulle assicurazioni dell’area Europa e Medio Oriente. Come riporta Affari&Finanza, lo scenario nell’ultimo anno è completamente cambiato, con l’inflazione alle stelle, i tassi d’interesse aumentati, i mercati ballerini e il rischio concreto di una recessione economica.

Anche le compagnie che negli ultimi anni avevano guadagnato bene adesso devono fare i conti con un 2023 all’insegna di grandi incertezze. Inoltre, dal primo gennaio, entrano in vigore per le assicurazioni i nuovi principi contabili Ifrs I7.
Nonostante tutto, secondo l’Outlook, le compagnie hanno la possibilità di superare indenni questa fase rimanendo redditizie se riusciranno a gestire il cambiamento di paradigma con mosse opportune.

Ma ogni Paese ha il suo contesto, e le compagnie si trovano ad affrontare problemi diversi. “L’inflazione è differente nei vari Paesi relativamente alle leve che hanno a disposizione le compagnie” ha detto Davide Corradi, managing director e senior partner di Bcg. “Nel ramo Danni in molti Paesi c’è un’indicizzazione dei premi al carovita, ma in Italia questa non c’è. Inoltre, in Germania il rinnovo delle polizze Rc auto avviene a fine anno, in Italia invece i rinnovi arrivano un po’ per volta, con effetti dilazionati”.

Secondo il Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia dello scorso novembre, già nel primo semestre del 2022 il combined ratio è aumentato di 2 punti percentuali. Ma nonostante tutto, secondo Bankitalia, il Roe della gestione Danni è rimasto positivo grazie anche “alla raccolta premi che è aumentata del 5% per maggiori richieste di coperture danni, diverse dall’Rc auto”.

Sul ramo Vita, l’impatto della nuova situazione è stato diverso. Sempre secondo la Banca d’Italia, da maggio “le minusvalenze del periodo si sono riflesse negativamente sulla redditività: il Roe della gestione Vita è risultato negativo e in sensibile riduzione rispetto al giugno del 2021”. Al calo ha contribuito anche la flessione della raccolta Vita. In generale, i tassi delle nuove obbligazioni sono saliti e ciò ha provocato un calo nel valore dei titoli già in portafoglio.

Se il 2023 volge al peggio, le compagnie europee sembrano avere gli strumenti per resistere. In generale, il rischio in più per quelle italiane, come segnalato da Bankitalia, è che sono molto dipendenti dallo spread Btp-Bund. Per contro, invece, sono meno piene di asset rischiosi come derivati o di altri strumenti illiquidi che alcune assicurazioni europee, in cerca di maggiori rendimenti, hanno acquisito nel corso del tempo.

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