Alla fine, nel semestre più complicato di sempre, le SGR sono riuscite comunque nella loro attività di comunicazione a non deludere le aspettative informative. E a fornire, seppur sotto il peso dell’emergenza congiunturale, una informazione di qualità e sufficientemente diversificata considerati i tempi di crisi.
È quanto emerge dall’ultima ricerca di MediaCognition, società di Media Intelligence, che ha esaminato – grazie a modelli di Intelligenza Artificiale – l’andamento del flusso informativo di 45 tra le maggiori società di gestione italiane ed estere operanti in Italia, analizzando 11.320 articoli sui media online pubblicati negli ultimi sei mesi del 2022. Ne esce fuori un quadro a tinte contrastanti. La necessità di comunicare con esattezza i fattori di crisi responsabili della congiuntura negativa ha visto il netto prevalere negli interventi e nelle analisi dei money manager di argomenti inerenti l’area economico-monetaria con valori oscillanti dal 47,8% di inizio luglio al 53,8% di fine dicembre 2022. Tassi, inflazione, rendimenti, politica delle banche centrali hanno prevalso nei messaggi al mercato in una indispensabile funzione esplicativa su rischi, tipologia e durata degli investimenti. Non rinunciando tuttavia negli spazi residuali, a cavalcare quei trend comunicazionali consolidati che erano nettamente prevalenti nei messaggi dei gestori nella fase pre-inflattiva.
Così è stato per la comunicazione ESG che ha visto comunque restringersi lo spazio normalmente dedicato ai temi ambientali e sociali, con una media nel semestre preso in considerazione del 16,5% per la E, e del 12,7% per la S della triade. Da notare sia lo scarso peso che complessivamente è stato dedicato ai fattori geopolitici della crisi, trattati mediamente nel 9.5% dei casi e, più prevedibilmente, il crollo verticale di attenzione verso gli argomenti inerenti la tecnologia e il fintech con appena il 7,3% dello spazio comunicazionale occupato.
L’indispensabile attività di investigazione dei segnali di crisi da parte dei gestori non è però stata indenne da conseguenze emotive nella narrazione di periodo. MediaCognition ha sottoposto i testi ad analisi sul sentiment e le emotion espresse con risultati forti e, per molti versi sorprendenti. Il sentiment è risultato negativo, con punta a dicembre del 93% nel totale degli interventi e messaggi veicolati all’esterno. Mentre l’Analisi Emozionale dei testi ha individuato un’affermazione della Paura quale emozione prevalente rispetto alle altre, con un picco del 72% registrato sempre nel mese di dicembre.