Il caso Adani arriva in Gran Bretagna: si dimette il fratello di Boris Johnson

Continua il difficile momento di Adani Group, da giorni al centro di forti vendite sulla Borsa indiana. “I nostri bilanci sono sani e i nostri asset solidi” ha affermato in prima persona il miliardario indiano Goutam Adani.

Come scrive Il Sole 24 Ore, le vendite sono state innescate mercoledì 26 gennaio dalla pubblicazione di un rapporto di Hindenburg Research, che ha accusato il gruppo di frode e falso in bilancio. Alla chiusura degli scambi di giovedì 2 febbraio, i titoli del gruppo hanno perso complessivamente l’equivalente di 102 miliardi di dollari.

Intanto, il gruppo ha anche cancellato un aumento di capitale da 2,4 miliardi di dollari per la società principale, Adani Enterprises. “L’annullamento dell’aumento non ha nessun impatto sulle nostre attività attuali o progetti futuri” ha continuato Adani. “La cancellazione dell’aumento è stata decisa per proteggere gli investitori. Per me l’interesse degli investitori è prioritario, e ogni altra cosa è secondaria”.

Il miliardario ha anche ribadito che utili e cash flow sono “molto forti” e che il gruppo ha “un impeccabile track record per onorare i propri debiti”. Tra le accuse di Hindemburg, quella di aver utilizzato una serie di società in vari paradisi fiscali per gonfiare i prezzi dei titoli, lasciando così il gruppo in precarie condizioni finanziarie.

Un caso che ben presto ha sconfinato anche oltre l’India, arrivando fino in Gran Bretagna, dove Jo Johnson – ex ministro conservatore, nonché fratello di Boris – si è dimesso dall’incarico in Elara Capital. La piccola banca d’investimenti londinese è citata nel rapporto di Hindemburg per il ruolo di due suoi fondi basati alle Mauritius nello schema di acquisto dei titoli della galassia Adani.

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