Amundi, un 2022 sotto il segno della resilienza

Il Consiglio di Amministrazione di Amundi, presieduto da Yves Perrier, si è riunito il 7 febbraio 2023 per approvare il bilancio dell’ultimo trimestre e dell’intero 2022.

Valérie Baudson, CEO, ha dichiarato:

Amundi ha realizzato forti performance nel 2022.

Il nostro utile netto si è attestato a 1,2 miliardi di euro e la raccolta netta ha chiuso l’anno in un territorio decisamente positivo, a differenza del mercato del risparmio gestito europeo.

Questi risultati sono stati raggiunti grazie alla qualità dei nostri team di investimento, all’adeguamento della nostra offerta di prodotti, ma anche grazie alla nostra capacità di ridurre i nostri costi in un contesto di mercato sfavorevole.

Nel 2022 Amundi ha proseguito il suo sviluppo, concentrandosi sui motori di crescita del suo piano Ambitions 2025, in particolare le attività reali, la gestione passiva, la tecnologia, i servizi e l’Asia.

Infine, l’integrazione di Lyxor è stata completata con successo in meno di nove mesi. Ciò fa di Amundi un leader europeo negli ETF, con una piattaforma pienamente operativa e sta già producendo sinergie in termini di costi e ricavi.

La nostra agilità, i motori di crescita, la diversificazione, l’elevato livello di redditività e la solidità finanziaria ci consentono di essere fiduciosi nella capacità di Amundi di creare valore.

Proponiamo ai nostri azionisti un dividendo per il 2022 stabile rispetto al 2021“.

Fatti salienti del 2022

In mercati orso Amundi ha sovraperformato:

– Le sottoscrizioni nell’anno sono state positive per 7 miliardi di euro: l’attività commerciale è rimasta solida e il mix è stato positivo per i margini, con afflussi pari a 10 miliardi di euro nel segmento retail (escluse le JV) e pari a 8 miliardi di euro negli attivi a medio e lungo termine (MLT).

– L’utile netto rettificato è stato pari a 1,2 miliardi di euro: dopo un esercizio finanziario 2021 che ha beneficiato di un livello eccezionale di commissioni di performance, è stata mantenuta un’elevata redditività; l’utile 2022 è praticamente stabile rispetto al 2021 una volta normalizzato questo livello eccezionale.

– Questa performance è stata raggiunta in mercati volatili e sfavorevoli: i mercati azionari sono scesi del 13% durante l’anno e i mercati a reddito fisso hanno perso il 17%.

– Di conseguenza, il mercato dei fondi aperti in Europa ha registrato deflussi significativi nel 2022, riflettendo l’aumento dell’avversione al rischio da parte degli investitori: – 57 miliardi di euro, compresi – 130 miliardi di euro sugli attivi MLT e + 73 miliardi di euro sui prodotti di liquidità.

Amundi si sta adattando con agilità:

– La gestione degli investimenti nel 2022 ha generato solide performance in un’ampia gamma di classi di attivo, con il 72% dei fondi aperti del Gruppo nel primo o secondo quartile della loro categoria Morningstar per le loro performance a un anno, in particolare per le strategie azionarie (globale, USA, volatilità euro) e nei mercati emergenti. Ciò riflette una corretta previsione dei movimenti di mercato, in particolare il cambiamento nell’inflazione e il ritorno delle obbligazioni, nonché l’adattamento dei portafogli al nuovo contesto;

– Anche la gamma di prodotti è stata adattata: nel primo semestre le sottoscrizioni sono state pari a 3 miliardi di euro in strategie azionarie a gestione attiva, in particolare nei prodotti tematici, mentre nel secondo semestre il lancio di strategie obbligazionarie “Buy & Watch” ha generato afflussi per 2 miliardi di euro dalle reti internazionali e dai distributori terzi; l’adeguamento dell’offerta di prodotti strutturati al nuovo contesto di mercato (tassi di interesse più elevati e ricerca di “porti sicuri”) ha fatto sì che Amundi potesse attrarre 2,7 miliardi di euro, soprattutto nelle reti francesi e internazionali, grazie a nuovi prodotti (EMTN e fondi a formula);

– Infine, la base di costo è stata costantemente ridotta nel corso dell’anno, con minori costi operativi rettificati ogni trimestre: da 429 milioni di euro nel quarto trimestre del 2021 (compresa Lyxor) a 412 milioni di euro nel quarto trimestre del 2022.

Amundi continua il suo sviluppo grazie ai motori di crescita del piano Ambition 2025:

– Nel 2022, il rafforzamento della leadership di Amundi nel risparmio gestito ha portato a buoni risultati: a fine 2022 gli AuM in attivi reali ammontavano a 67 miliardi di euro (+ 8% rispetto a fine 2021, e il doppio rispetto al 2016), con afflussi pari a 4,1 miliardi di euro nel 2022 (di cui + 2 miliardi di euro in real estate e 1,5 miliardi di euro in private equity) e investimenti di 1,6 miliardi di euro in private debt nell’ambito del piano di ripresa “France Relance”. Con sottoscrizioni per 13,8 miliardi di euro, la gestione passiva sta iniziando a beneficiare delle sinergie commerciali con Lyxor e la creazione della piattaforma irlandese ICAV per sviluppare i suoi prodotti azionari globali e statunitensi accelererà ulteriormente questa crescita. Per quanto riguarda l’Asia, alla fine del 2022 il totale di AuM era pari a 378 miliardi di euro, grazie alle sottoscrizioni elevate, esclusa la Cina: 26 miliardi di euro, di cui 18 miliardi di euro in India, 4,6 miliardi di euro in Giappone e 1,6 miliardi di euro in Corea.

– Nel 2022 le soluzioni di investimento responsabile hanno registrato afflussi per 9 miliardi di euro, con AuM pari a 800 miliardi di euro; le gamme continuano ad essere adattate. La gestione attiva ha visto il lancio di fondi “Ambition Net Zero“, che contribuiscono alla transizione verso un’economia a zero emissioni nette, in quattro classi di attivo, in linea con l’obiettivo del piano ESG Ambition 2025 di lanciare una gamma “Ambition Net Zero” che copra tutte le principali strategie. Nella gestione passiva, la quota di ETF che riproduce indici ESG è passata dal 22% dell’intera gamma a fine 2021 al 27% a fine 2022, in linea con l’obiettivo di raggiungere il 40% nel 2025.

– Il posizionamento di Amundi come fornitore leader di tecnologia e servizi lungo tutta la catena del valore del risparmio e degli investimenti si basa sulla crescita di Amundi Technology. Rispetto all’anno precedente i ricavi nel 2022 sono aumentati del 35%, grazie all’onboarding di otto nuovi clienti (47 a fine 2022). Inoltre, la suite Alto è stata ampliata con il lancio di Alto Sustainability, che offre ai clienti esterni funzionalità avanzate di analisi del portafoglio secondo criteri ambientali, sociali e di governance, incorporando i dati di 25 potenziali fornitori in base alla scelta di ogni cliente. Per migliorare la gamma di servizi offerti da Amundi alle sue reti partner e ai distributori terzi per gestire la loro architettura aperta, Fund Channel, piattaforma di distribuzione dei fondi di Amundi, ha continuato a svilupparsi, raggiungendo 381 miliardi di euro in distribuzione con 62 miliardi di euro di nuovi attivi, anche da parte di importanti clienti come ABN Amro Private Banking. Inoltre, la piattaforma di subadvisory “Fund Channel Investment Partners”, lanciata alla fine del 2021, dispone ora di una gamma di 13 fondi gestiti da terzi, con sottoscrizioni per 1,3 miliardi di euro nel 2022.

Infine, l’acquisizione di Lyxor, completata nel 2021, è in linea con l’obiettivo di Amundi di eseguire operazioni di M&A apportatrici di valore. L’integrazione è stata completata nel 2022, in meno di nove mesi, la piattaforma integrata è ora operativa e le prime sinergie sono state realizzate in anticipo rispetto a quanto previsto: sono state realizzate un terzo delle sinergie nei costi – circa 20 milioni di euro per l’anno – e circa un quarto delle sinergie nei ricavi. Questa acquisizione fa di Amundi un leader europeo nel settore degli ETF e ne rafforza l’offerta di gestione attiva, in particolare per quanto riguarda i liquid alternatives.

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