Fondi, deflussi netti a livello globale nel quarto trimestre del 2022

L’European Fund and Asset Management Association (EFAMA) ha pubblicato la statistica trimestrale globale del settore dei fondi comuni di investimento relativa al quarto trimestre del 2022.

Bernard Delbecque, Senior Director for Economics and Research, ha commentato: “Sebbene i mercati finanziari si siano leggermente ripresi, nel quarto trimestre del 2022 gli investitori sono rimasti cauti con conseguenti continui deflussi netti dai fondi a lungo termine e forti vendite nette nel comparto del money market”.

Ecco di seguito le principali evidenze del report

Il patrimonio netto dei fondi di investimento mondiali è diminuito del 2,2% in termini di euro.

  • Il quarto trimestre del 2022 ha visto un calo del 2,2% del patrimonio netto dei fondi di investimento mondiali a 61 trilioni di euro. Misurato in dollari USA, il patrimonio netto è aumentato del 7% a causa del significativo deprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro.
  • Misurato in valuta locale, il patrimonio netto nei due maggiori mercati di fondi, Stati Uniti ed Europa, è aumentato rispettivamente del 5,6% e dello 0,9%.

Gli investitori sono rimasti cauti nel quarto trimestre del 2022, con conseguenti deflussi netti di fondi a lungo termine in tutte le regioni a livello globale.

Le vendite nette di fondi del mercato monetario sono aumentate in modo significativo.

  • I fondi del mercato monetario (FCM) mondiali hanno registrato notevoli afflussi netti pari a 325 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 17 miliardi del terzo trimestre del 2022.
  • Negli Stati Uniti, gli FCM hanno continuato a registrare forti afflussi netti (183 miliardi), in aumento rispetto ai 27 miliardi del terzo trimestre del 2022.
  • In Europa, anche gli FCM hanno registrato notevoli afflussi netti (170 miliardi), trainati principalmente da Irlanda (78 miliardi), Francia (42 miliardi) e Lussemburgo (40 miliardi), rispetto a deflussi netti di 19 miliardi in Q3 2022.
  • Le vendite nette di FCM sono state negative nella regione Asia-Pacifico a causa dei significativi deflussi netti dalla Cina (34 miliardi), ma l’India e il Giappone hanno registrato rispettivamente afflussi netti di 5 miliardi e 2 miliardi.

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