Ecco di seguito la risposta dell’Efama, l’European Fund and Asset Manger Association, alla consultazione dell’Esma in relazione agli Eltif.
L’Esma, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, sta affinando le norme tecniche sul funzionamento dei fondi europei di investimento a lungo termine, ovvero gli Eltif. Sarà fondamentale per il futuro successo degli Eltif, sottolineano dall’Esma, che queste regole siano di supporto e non limitanti.
Il numero di Eltif è cresciuto da soli 20 alla fine del 2021 a 95 nell’agosto 2023, a seguito delle benefiche riforme del regolamento Eltif. Per mantenere questo slancio positivo, l’Esma raccomanda quanto segue:
Le politiche di riscatto devono essere sufficientemente flessibili per
- mantenere gli Eltif attraenti per gli investitori al dettaglio
- consentire una gestione efficace ed efficiente della liquidità da parte dei gestori di fondi.
Sebbene l’Esma concordi con i criteri per determinare un periodo minimo di detenzione, stabilire un periodo obbligatorio di tre anni è arbitrario e non tiene conto della varietà di condizioni dei fondi, classi di attività e strategie di investimento dell’Eltif. Tali requisiti obbligatori potrebbero mettere seriamente a repentaglio la fattibilità dell’offerta di Eltif agli investitori al dettaglio, limitando così l’accesso degli investitori al dettaglio a classi di attività illiquide con rendimenti interessanti, a detta dell’Esma.
Allo stesso tempo, fissare una frequenza di rimborso trimestrale come limite massimo obbligatorio non consentirebbe di soddisfare l’ampio spettro di esigenze degli investitori e di strategie di investimento dell’Eltif. La frequenza di rimborso non dovrebbe essere valutata isolatamente senza la conoscenza del profilo di liquidità dell’Eltif e degli strumenti di gestione della liquidità disponibili, come descritto nella documentazione del fondo.
I gestori dei fondi dovrebbero essere in grado di scegliere gli strumenti di gestione della liquidità (LTM) più appropriati sia in condizioni di mercato normali che di stress, a seconda della struttura del fondo e caso per caso.
Anche se un periodo minimo di preavviso potrebbe essere un’opzione insieme ai restanti LMT, il suggerimento dell’Esma di un periodo di preavviso di 12 mesi sembra eccessivamente lungo. I fondi dispongono già di un elenco completo di strumenti di gestione della liquidità nel quadro dell’attuale revisione della Mifid senza fare affidamento su un lungo periodo di preavviso.
Un approccio comune all’informativa sui costi in futuro aiuterebbe sia i gestori di fondi che gli investitori finali, piuttosto che l’attuale approccio “frammentario” nell’ambito dei regolamenti ELTIF, PRIIP, MiFID II e PEPP.
Antoine de la Gueronniere, vicepresidente del comitato permanente per la regolamentazione dei fondi, ha commentato: “Il regime Eltif rivisto è uno standard di gestione dei fondi di livello mondiale per l’ampliamento della base di investitori in attività non quotate o meno liquide. Il suo successo dipende dalle regole Esma innovative e attentamente progettate sulle politiche di rimborso dell’Eltif. La flessibilità è della massima importanza affinché le nuove regole possano accogliere una varietà di strutture e strategie di investimento dell’Eltif, pur mantenendo il continuo successo dell’etichetta Eltif”.