Proteggere gli investitori a lungo termine dalla diluizione è un obiettivo legittimo, tuttavia l’EFAMA dubita che i progetti di proposta dell’FSB sulle vulnerabilità strutturali nel settore dei fondi aperti (OEF) e quelli dell’IOSCO sugli strumenti di gestione della liquidità anti-diluizione (LMT) possano aumentare la resilienza del settore OEF.
“A nostro avviso, questo quadro aggiungerebbe inutili complessità alla gestione del rischio di liquidità e, in definitiva, comporterebbe costi più elevati per gli investitori finali con scarsi benefici”, avverte EFAMA.
Marin Capelle, consulente per le politiche di regolamentazione dell’EFAMA, ha dichiarato: “La recente pubblicazione dell’EFAMA sui fondi aperti e i mercati dei capitali resilienti dimostra che l’attenzione normativa sulle OEF nell’ultimo decennio si basa su una serie di ipotesi discutibili e non dimostrate. Ciò significa che si verificherebbe un disallineamento strutturale della liquidità e un vantaggio della prima mossa per le OEF che investono in attività meno liquide. Secondo i due standard-setter internazionali, entrambi questi fattori porterebbero a “vendite in eccesso” durante i periodi di stress. Alla luce delle loro carenze analitiche, è essenziale che l’FSB e la IOSCO si prendano tempo sufficiente per consultare le parti interessate al fine di ridefinire un problema per il quale potrebbero essere giustificati requisiti normativi aggiuntivi”.
Guardando al futuro, l’EFAMA ritiene che l’FSB dovrebbe continuare a promuovere la disponibilità di un’ampia gamma di LMT anti-diluizione e basati sulla quantità ad uso dei gestori patrimoniali, sia in condizioni di mercato normali che di stress. Allo stesso modo, la IOSCO – precisano da EFAMA – svolgerà un ruolo fondamentale anche nello sviluppo di linee guida LMT basate su principi che, si spera, contribuiranno alla convergenza intergiurisdizionale nel medio e lungo termine.
“In Europa, l’ESMA dovrebbe sviluppare ulteriormente regolamenti e linee guida per definire gli LMT disponibili, fornire indicazioni sull’uso di questi strumenti e specificare come i gestori patrimoniali dovrebbero divulgare informazioni su questi strumenti agli investitori finali. La Guidance IOSCO sarà sicuramente un riferimento per l’autorità di vigilanza europea quando inizierà a lavorare su queste regole”, conclude EFAMA.