Risparmio gestito, il secondo semestre inizia in negativo. Poste Italiane fa il pieno di gestioni

Il secondo semestre del 2023 inizia con il segno meno per il mondo dell’asset management italiano. Stando ai dati preliminari proposti da Assogestioni, a luglio l’industria del risparmio gestito ha visto il prosieguo del trend che ha caratterizzato gli ultimi mesi, con una raccolta negativa contrapposta all’aumento del patrimonio complessivo, supportato dall’effetto mercato positivo.

Nel dettaglio, la raccolta netta è stata pari a -3,82 mld euro (equivalente allo 0,16% degli AuM), mentre le masse sono salite a 2.286 mld euro dai 2.277 di fine giugno, grazie a un effetto performance calcolato dall’Ufficio Studi Assogestioni in +0,5%.

 

La stessa dinamica si replica nei soli fondi aperti che, a luglio, hanno registrato 2,9 mld euro di deflussi, a fronte di un incremento del patrimonio corrispettivo a 1.120 mld euro dai 1.114 mld euro del mese precedente, riconducibile a un effetto mercato di +1%.

Lo spaccato della categoria a maggiore componente retail evidenzia il continuo interesse degli investitori per i fondi obbligazionari che, nel mese, hanno raccolto +1,97 mld euro, cifra che porta l’ammontare di sottoscrizioni da inizio anno a +13,61 mld euro. Inversione di trend per i prodotti azionari (-417 mln euro), che si somma ai deflussi di bilanciati (-1,31 mld) e flessibili (-2,03 mld).

Per quanto riguarda le gestioni di portafoglio, i dati provvisori segnalano 1,07 mld euro di deflussi a luglio. Mentre la componente retail rimane stabile (+481 mln euro), quella istituzionale registra 1,56 mld euro di fuoriuscite, confermandosi una delle voci strutturalmente più volatili.

A livello di gruppi emerge la raccolta sopra il miliardo e 500 milioni di Poste Italiane, grazie principalmente alle gestioni di portafoglio istituzionali (oltre 1,4 miliardi). A livello di fondi aperti a fare meglio di tutti è Generali (oltre 624 milioni), nonostante deflussi complessivi del gruppo superiori ai 218 milioni.

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