I BOT battono i fondi nel lungo periodo

Fondi meglio del benchmark? Neanche a parlarne. Nel confronto compiuto dall’Ufficio Studi di Mediobanca tra i valori delle quote e benchmark emerge che il 2006 è il primo anno nel quale tutti i gestori hanno usato le versioni total return dei benchmark. Nel 2007, invece, le differenze tra rendimenti e benchmark, sempre negative da quando questi ultimi sono stati introdotti (anno 2000), sono rimaste stabili: 1,3 punti in meno come nel 2006 e, salvo piccoli scostamenti, negli anni precedenti sino al 2002.

E tra le categorie nell’azionario le differenze negative si sono ridotte di mezzo punto attestandosi a -2,1. In forte crescita, invece, il rosso nei bilanciati la cui performance è stata battuta dai benchmark per ben 2,5 punti, il massimo degli ultimi 6 anni; restano intorno ad un punto i minus negli obbligazionari e sopra il mezzo punto quelli sui fondi di liquidità.

Il dettaglio dei fondi azionari continua ad evidenziare forti differenziali negativi: negli “Internazionali”, che contano per l’11,9% del patrimonio complessivo dei fondi azionari, i rendimenti sono stati battuti dai benchmark di 4,7 punti; il minus è stato di 4,4 punti per i fondi specializzati nell’area euro (7% del totale). Assai meno negativa la performance nei fondi azionari Italia dove è stato registrato un -1,3 punti e in quelli “Europa” che hanno segnato -1,1 punti. I rendimenti dell’area Pacifico è stata deludente con performance insufficienti di 2,4 punti nel 2007 contro 4,2 nel 2006.

Insomma i gestori hanno prodotto rendimenti di gran lunga inferiori a quelli del benchmark nell’86% dei casi.  La quota raggiunge percentuali quasi totalitarie (rispettivamente, 96,6% e 95,7%) per i fondi di liquidità e per quelli obbligazionari; meno elevate, ma sempre decisive sui risultati complessivi sono le performance nei bilanciati dove l’89,6% dei gestori (70% nel 2006) è stato battuto dal benchmark e negli azionari (76,3% nel 2007 contro 81,4% nel 2006).

E la colpa non è del sistema banco-centrico perché gli indipendenti hanno fatto ancora peggio. Difatti le gestioni curate da quest’ultimi hanno registrato risultati peggiori, tali che i rendimenti nel loro complesso sono stati battuti dai benchmark di 3,5 punti e la differenza sale a ben 8,7 punti nel comparto azionario. La quota di fondi che hanno battuto il benchmark risulta tuttavia più elevata: il 22% circa contro il 14% a livello complessivo; lo stesso si verifica per gli azionari dove il 36% dei fondi ha reso più del benchmark (contro il 24% a livello complessivo).

Insomma in tempi così difficili questi risultati non sono così incoraggianti. Se si considera un ulteriore dato, ossia che negli ultimi 10 anni un impiego in BOT avrebbe reso un punto annuo in più rispetto a quello in fondi.

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