La ricetta dell’EFAMA per ridurre i costi dei fondi in Europa

L’European Fund and Asset Management Association (EFAMA) ha pubblicato uno studio intitolato “Oltre il consolidamento dei fondi: una strategia più promettente per comparti più grandi e una rapida riduzione dei costi in Europa” in cui confronta la dimensione e il numero dei fondi UCITS azionari europei con quelli dei fondi comuni azionari statunitensi, mettendo in discussione la convinzione comune che la fusione dei fondi ridurrà significativamente i costi in Europa.

Nel 2023, erano presenti 10.281 fondi UCITS azionari in Europa, un numero ben superiore a quello degli Stati Uniti, dove i fondi comuni azionari sono meno della metà. Questo divario deriva dal fatto che i fondi Usa sono principalmente venduti a livello domestico, mentre gli UCITS sono distribuiti sia all’interno dell’Unione Europea che a livello globale, richiedendo una maggiore diversificazione per soddisfare le esigenze locali.

Dimensioni dei fondi: Europa e Usa a confronto

Un altro dato interessante riguarda la dimensione media dei fondi. In Europa, la dimensione media di un comparto UCITS azionario è di 501 milioni di euro, mentre negli Stati Uniti la cifra sale a 3,5 miliardi di dollari. Nonostante la riduzione del numero di fondi registrata in molti paesi dell’UE, la consolidazione dei fondi in Europa incontra vari ostacoli, tra cui differenze fiscali, divergenze normative, accordi di distribuzione locali e barriere linguistiche.

Anche nell’improbabile scenario in cui l’Europa riducesse il numero di fondi UCITS azionari ai livelli Usa, la dimensione media dei fondi salirebbe solo a 962 milioni di euro. Una cifra che rimarrebbe ben lontana dai 3,1 miliardi di euro dei fondi azionari americani.

Una strategia alternativa: la crescita degli asset dei fondi UCITS

L’EFAMA suggerisce che la vera soluzione per abbattere i costi dei fondi in Europa risieda nella crescita degli asset dei comparti UCITS piuttosto che nella fusione dei fondi. Un incremento delle dimensioni dei fondi comporterebbe una riduzione dei costi, con il beneficio di rafforzare i mercati finanziari europei nel loro complesso.

Bernard Delbecque, direttore senior Economia e Ricerca presso l’EFAMA, ha dichiarato: “Molte delle comparazioni con i fondi comuni statunitensi sono fuorvianti, poiché non si confrontano realtà analoghe. A differenza dei fondi comuni americani, gli UCITS possono essere distribuiti a livello nazionale, in tutta l’UE o a livello internazionale. Pertanto, non sorprende che ci siano il doppio degli UCITS azionari in Europa rispetto ai fondi comuni azionari negli Stati Uniti, e questo non va visto come un segno di inefficienza del mercato. I fondi comuni statunitensi sono più grandi grazie al mercato pensionistico statunitense, che è molto più sviluppato rispetto a quello europeo. Gli europei si affidano ancora troppo alle pensioni di primo pilastro ‘pay-as-you-go’. Dobbiamo incoraggiare un maggiore ricorso ai fondi pensione privati e occupazionali se vogliamo che la dimensione degli UCITS cresca e i costi diminuiscano”.

Appello per un rafforzamento dei mercati dei capitali in Europa

Tanguy van de Werve, Direttore Generale di EFAMA, ha poi fatto notare: “Se i decisori politici vogliono rafforzare i mercati dei capitali europei, aumentare i livelli di investimento è una strategia molto più promettente che non incoraggiare la fusione dei fondi. Speriamo che la prossima Unione Europea del Risparmio e degli Investimenti dia priorità a questa strategia, affrontando le questioni fondamentali, come le pensioni, gli incentivi fiscali e la cultura finanziaria”.

In sintesi, l’EFAMA sottolinea che la vera chiave per ridurre i costi dei fondi in Europa è favorire la crescita degli asset dei comparti UCITS, piuttosto che puntare su una fusione che potrebbe non portare i risultati sperati. Una maggiore enfasi su politiche fiscali favorevoli, l’incremento dei risparmi privati e una maggiore educazione finanziaria potrebbero contribuire a un futuro più sostenibile e competitivo per i mercati finanziari europei.

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