Nel pomeriggio del primo giorno del Salone del Risparmio Assogestioni ha tenuto due appuntamenti di rilievo, per un confronto sulle dinamiche che stanno trasformando il mercato dei capitali in Italia . Attraverso interventi di autorità, operatori di mercato e accademici, è stato possibile esaminare in dettaglio il ruolo strategico dell’industria del gestito e il potenziale del co-investimento pubblico-privato nello stimolare la crescita e l’innovazione nel nostro Paese.
La prima sessione ha visto il Sottosegretario al MEF, Federico Freni , introdurre il Fondo Nazionale Strategico . Promosso dal MEF e gestito da Cassa Depositi e Prestiti, questo strumento nasce per sostenere gli investimenti nelle società quotate italiane non appartenenti alle blue chips, segnando un cambio di passo nel sostegno del tessuto economico-produttivo del Paese.
Federico Freni , Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze del MEF ha dichiarato: “Immaginare uno sviluppo armonico del Paese senza per un mercato dei capitali solido e sano è impossibile. Oggi i mercati finanziari sono il cuore nevralgico dell’economia mondiale e noi, in Italia, soffriamo perché troppo piccoli, inefficienti e poco capitalizzati. Proprio per queste ragioni, il governo sta mettendo a terra riforme e strumenti capaci di invertire questa tendenza. Per affrontare al meglio questa sfida dobbiamo lavorare tutti insieme È proprio all’interno di questo percorso comune che dobbiamo e vogliamo valorizzare il ruolo degli investitori istituzionali come partner strategici per la crescita del sistema Paese Il mercato si fa tutti insieme, il mercato siamo noi.”
Sul tema è intervenuto anche Mauro Baragiola , Responsabile CDP del Fondo Nazionale Strategico (FNSI).
A seguire, una tavola rotonda ha esaminato le opportunità di investimento nei segmenti mid & small cap e crescita di Piazza Affari . I relatori hanno approfondito anche temi quali liquidità, spaccato settoriale e dimensioni degli emittenti, concludendo con una valutazione sull’impatto della collaborazione tra pubblico e privato nel favorire la quotazione di aziende italiane finora rimaste private.
Stefano Caselli , Dean e Professore SDA Bocconi School of Management, ha concluso: “Il nostro paese possiede una risorsa naturale fondamentale, i risparmi. Cosa è vitale fare per sfruttarla al meglio? Dobbiamo intervenire con misure strategiche, a partire dal lavoro sul nuovo TUF, fino alla creazione di fondi di grandi dimensioni per investire nelle aziende italiane. È altrettanto indispensabile una narrativa incentrata sul valore dell’Italian Equity e favorire lo sviluppo della ricerca sulle imprese italiane, attraverso la creazione di strutture mutualistiche a beneficio dell’intero sistema. Inoltre, è necessario ridisegnare in modo radicale la fiscalità d’impresa per rafforzare il collegamento tra il risparmio e lo sviluppo economico, sfruttando appieno il potenziale dei mercati dei capitali”.
Il pomeriggio si è chiuso con un confronto tra due figure di primo piano, ovvero Tommaso Corcos , Responsabile Wealth Management Divisions di Intesa Sanpaolo, e Davide Serra , Fondatore & CEO Algebris, che moderati da Fabio Galli , Direttore Generale Assogestioni, hanno discusso di cosa ha funzionato, di cosa va ripensato e delle iniziative possibili per creare una vera cabina di regia nazionale che metta insieme tutti gli attori per dare corpo a un modello di mercato tagliato sulla struttura della nostra economia.
Tra i tanti temi toccati anche quello della previdenza. Tommaso Corcos , Responsabile Wealth Management Divisions di Intesa Sanpaolo ha commentato: “C’è bisogno di ampliare le masse a disposizione dei fondi pensione, di una loro migliore allocazione coerente con gli obiettivi e gli orizzonti temporali. Infine la delega di gestione deve guardare a obiettivi e competenze europee”.
Davide Serra , Fondatore & CEO Algebris, ha aggiunto: “In questo momento, ripartire con i PIR, così come erano stati disegnati la prima volta, è perfetto. È il momento ideale, siamo nel mirino degli Stati Uniti e abbiamo bisogno di reinternalizzare un po’ del nostro risparmio liquido. Al contempo, bisogna puntare allo sviluppo degli investitori istituzionali italiani e che questi investitori istituzionali italiani investono di più in private asset”.
Dal confronto è emersa l’ esigenza di sviluppare un modello di mercato su misura per l’economia italiana , capace di favorire la crescita degli investitori istituzionali – in particolare i fondi pensione – e di potenziare un Wealth Management sempre più capillare e innovativo. Gli interventi hanno evidenziato come, nonostante le numerose chiamate al livello europeo per unire i mercati dei capitali, si debbano compiere ulteriori passi verso la semplificazione e la ridefinizione normativa per sostenere investimenti e innovazione.