Il colosso della gestione patrimoniale BlackRock ha scalato la classifica dei maggiori detentori di Bitcoin, posizionandosi immediatamente dietro al misterioso creatore della criptovaluta, Satoshi Nakamoto. Con oltre 655.000 Bitcoin detenuti attraverso il suo l’Etf iShares Bitcoin Trust (IBIT), la società ha superato la nota azienda di Michael Saylor, Strategy, come segnalato da Cryptonomist.ch.
Più precisamente, IBIT possiede attualmente 655.570 Bitcoin, per un valore di mercato superiore ai 71 miliardi di dollari. Questa quantità rappresenta circa il 3,12% dell’intera offerta circolante della criptovaluta.
Un dato impressionante, soprattutto se confrontato con gli altri fondi negoziati in Borsa (ETF) sul Bitcoin lanciati nel gennaio 2024. Fidelity, ad esempio, detiene solo 200 Bitcoin, mentre Grayscale ne possiede 187.
Nessun altro ETF oggi arriva a controllare nemmeno l’1% dell’offerta di Bitcoin in circolazione, mentre BlackRock ha superato di slancio questa soglia, affermando la propria supremazia nel settore.
Il secondo posto in classifica lo avvicina all’enigmatico Satoshi Nakamoto, che secondo le stime disporrebbe di circa 1,1 milioni di Bitcoin, mai toccati né spesi. Ma il sorpasso che fa più rumore è quello ai danni di Strategy, la società fondata da Saylor, che fino a poco tempo fa era il secondo maggiore detentore privato con 580.250 Bitcoin (circa 63 miliardi di dollari), equivalenti al 2,70% dell’offerta totale.
Nonostante il superamento, Saylor non si ferma. E di recente ha annunciato su X l’acquisto di ulteriori Bitcoin da parte di Strategy, nonostante le valutazioni vicine ai massimi storici. In un post ironico ha dichiarato: “Compro Bitcoin solo con soldi che non posso permettermi di perdere”, una battuta che riecheggia la prudenza tipica degli investitori, anche se la strategia della sua azienda è tutt’altro che conservativa. Strategy continua infatti a finanziare nuovi acquisti indebitandosi, scommettendo sul lungo termine.
Attualmente, Bitcoin si scambia intorno ai 109.000 dollari, dopo aver toccato un nuovo record sopra i 111.000 nei giorni scorsi. Questo picco rafforza ulteriormente l’interesse istituzionale per l’asset digitale.
Non è un caso che già a marzo BlackRock avesse ribadito il valore intrinseco di Bitcoin, sottolineando la scarsità della sua offerta. In un’osservazione diventata virale, la società ha dichiarato: “Se ogni milionario negli Stati Uniti chiedesse al proprio consulente finanziario di procurargli un Bitcoin, non ce ne sarebbero abbastanza”.
Un’affermazione che mette in evidenza la natura deflazionistica della criptovaluta: l’offerta massima è fissata a 21 milioni di unità, che verranno completamente minate solo entro il 2140.
Il messaggio è chiaro: in un contesto di domanda crescente e riserva limitata, chi possiede oggi grandi quantità di Bitcoin – come BlackRock – potrebbe avere un ruolo cruciale nell’ecosistema finanziario del futuro.