La Commissione europea sta attualmente lavorando per identificare e rimuovere gli ostacoli che frenano l’ulteriore integrazione dei mercati dei capitali dell’Unione europea. Questo obiettivo rientra nella più ampia iniziativa denominata Savings and Investment Union, un piano che potrebbe apportare benefici concreti ai cittadini europei e all’economia nel suo complesso. L’approccio adottato dalla Commissione, incentrato su semplificazione e proporzionalità, rappresenta un passo positivo nella giusta direzione.
L’importanza di un approccio ponderato
Nel valutare le problematiche sollevate durante la recente consultazione, è essenziale stabilire se e a quale livello sia necessario un intervento dell’UE, sia esso legislativo o meno. Non sempre l’introduzione di nuove proposte legislative rappresenta la soluzione più adatta per rimuovere le barriere residue. Pertanto, la Commissione dovrebbe evitare di proporre misure audaci e immediate in assenza di prove certe sull’efficacia di tali interventi.
Come ha sottolineato Vincent Ingham, Direttore della Politica Regolamentare di EFAMA: “I responsabili politici e le autorità di vigilanza devono dare priorità all’attuazione uniforme delle regole UE nei vari Stati membri e rimuovere le frizioni nel funzionamento dei nostri mercati dei capitali, senza aggiungere ulteriori livelli normativi. La riapertura dei testi legislativi, con tutte le complessità, i costi e i ritardi che ne derivano, dovrebbe essere considerata solo come ultima risorsa, specialmente per regolamenti fondamentali come UCITS e AIFMD, oggetto di recente revisione”.
Gestione patrimoniale e fondi: tutelare il modello UCITS
Il regime UCITS è riconosciuto a livello globale per la sua sicurezza, diversificazione, liquidità e trasparenza. Per preservare il suo status di “marchio regolamentare d’esportazione”, è preferibile evitare modifiche legislative alle sue disposizioni fondamentali, privilegiando piuttosto orientamenti e misure meno invasive. Tuttavia, esistono margini per migliorare la codificazione, l’armonizzazione e il dialogo tra autorità di vigilanza, specialmente su aspetti quali i tempi di approvazione regolamentare, le tariffe di vigilanza e gli obblighi di reporting, che variano da giurisdizione a giurisdizione. Anche la semplificazione delle deleghe infragruppo potrebbe aiutare le società di gestione a sfruttare meglio le sinergie interne.
Vigilanza: evitare la supervisione diretta dell’ESMA
Attribuire all’ESMA la supervisione diretta dei gestori con attività transfrontaliere rilevanti non contribuirebbe a un’integrazione più efficace dei mercati. La creazione di collegi di vigilanza presieduti da ESMA o da autorità nazionali rischierebbe di complicare ulteriormente il quadro normativo. Sarebbe più opportuno che ESMA sfruttasse gli strumenti di convergenza già esistenti e fungesse da hub per la condivisione dei dati di vigilanza, migliorando lo scambio informativo tra le autorità pubbliche.
Best execution: un approccio europeo diverso dagli Stati Uniti
In Europa, il principio della best execution si basa su un approccio globale che considera prezzo, costi, rapidità e altri fattori per garantire il miglior risultato possibile per i clienti. Non è auspicabile adottare il modello statunitense di obblighi rigidi di instradamento degli ordini (Regulation NMS). La creazione di un sistema di interconnessione obbligatorio tra le sedi di negoziazione aumenterebbe i costi senza offrire garanzie di migliori risultati per gli investitori.
Consolidated Tape: un passo avanti per la trasparenza
La revisione della pre-trade Equities/ETF tape rappresenta un’importante opportunità. Una tape che sin dall’inizio includa il miglior prezzo denaro-lettera europeo attribuito (EBBO) e cinque livelli di quotazioni contribuirebbe a rafforzare la sostenibilità commerciale dello strumento, affrontando anche il problema della frammentazione della liquidità nel mercato degli ETF.
Integrazione delle infrastrutture di mercato
Per superare la frammentazione del mercato post-trade europeo, la promozione della concorrenza tra controparti centrali (CCP) e l’interoperabilità tra depositari centrali di titoli (CSD) costituisce un approccio realistico. Pur non raggiungendo l’efficienza di un’unica utility, questa soluzione favorirebbe la competizione e ridurrebbe le frizioni nelle transazioni transfrontaliere.
Distributed Ledger Technology: il potenziale della tokenizzazione
La Commissione riconosce il potenziale trasformativo della Distributed Ledger Technology (DLT) per le infrastrutture di mercato post-trade, sottolineando la necessità di riforme normative per sostenere un ecosistema tokenizzato. EFAMA sostiene una revisione del DLT Pilot Regime, in quanto gli attuali limiti di capitalizzazione e dimensione delle emissioni risultano troppo restrittivi. Il raddoppio di tali soglie permetterebbe la partecipazione di un maggior numero di operatori e lo sviluppo dei mercati secondari su piattaforme DLT.
Informativa agli investitori: la necessità di semplificazione
Il quadro PRIIPs richiede una semplificazione urgente. Tuttavia, ogni modifica deve essere attentamente valutata per evitare costi aggiuntivi e garantire chiarezza ai risparmiatori. La soluzione più semplice consisterebbe nell’eliminare alcune disposizioni inutilmente complesse, come:
- Costi impliciti di transazione: la metodologia attuale è costosa e complessa, mentre il suo impatto sui costi complessivi per gli investitori è minimo.
- Scenari di performance futura: poiché non è possibile prevedere il futuro, i fondi dovrebbero limitarsi a presentare i rendimenti passati, come già previsto dal regime UCITS.