Private capital: la spinta globale alla regolamentazione può prevenire crisi future

Nel contesto di una rapida espansione dei mercati dei capitali privati, le autorità di regolamentazione globali stanno intensificando gli sforzi per migliorare la trasparenza e prevenire potenziali rischi sistemici. È quanto emerge dall’analisi pubblicata il 15 giugno 2025 da S&P Global Ratings, intitolata Private Capital Funds: Global Regulatory Push Could Catch Problems Before They Happen.

La crescita esponenziale dei fondi alternativi – che includono private equity, private credit e fondi di mercato secondario – ha sollevato preoccupazioni circa l’opacità informativa e la protezione degli investitori. Secondo S&P, il settore gestisce attualmente circa 9 trilioni di dollari in asset, cui si aggiungono ulteriori 3 trilioni già raccolti ma non ancora impiegati. Un’espansione così rapida, osserva l’agenzia, “potrebbe comportare rischi finanziari in caso di shock economici o recessioni”.

Il confronto con le banche e l’ascesa delle NBFI

Dopo la crisi finanziaria del 2008, il settore bancario ha visto un rafforzamento normativo che ne ha ridotto la vulnerabilità. Tuttavia, il panorama finanziario si sta spostando oltre le banche tradizionali. “La struttura del sistema finanziario globale si sta spostando oltre le banche tradizionali, con una forte crescita nei settori meno soggetti a supervisione”, nota S&P.

Le istituzioni finanziarie non bancarie (NBFI) – come fondi d’investimento, assicurazioni e fondi pensione – oggi rappresentano circa il 50% degli asset finanziari globali. Grandi asset manager come BlackRock e Vanguard gestiscono insieme oltre 20 trilioni di dollari.

Il dilemma della trasparenza nei mercati privati

S&P sottolinea come la natura privata di questi mercati comporti minori obblighi di disclosure rispetto a quelli pubblici. Tuttavia, “le autorità non vogliono ostacolare l’accesso degli investitori a rendimenti più elevati né inibire il flusso di capitali”, ma devono anche “prevenire reazioni politiche se gli investimenti dovessero andare male, specie in segmenti opachi”.

Episodi come il fallimento di Archegos Capital nel 2021 e scandali storici come Enron e Parmalat mostrano i rischi dell’opacità, specialmente quando coinvolgono anche investitori retail. “La trasparenza non è una panacea, ma può offrire agli investitori strumenti decisionali migliori”, afferma S&P.

Tendenze regolatorie a livello globale

Le iniziative regolamentari si moltiplicano. Nell’Unione Europea, nuove regole introdotte nel 2024 rafforzano la supervisione sui fondi alternativi, migliorando la gestione della liquidità, la trasparenza sui costi e l’informazione tra autorità di vigilanza. La European Securities and Markets Authority (ESMA) ha pubblicato linee guida tecniche sull’uso degli strumenti di gestione della liquidità.

Nel Regno Unito, la Financial Conduct Authority ha avviato una revisione delle pratiche di valutazione degli asset privati e proposto una riforma del regime AIFM. Anche se le modifiche non puntano a una maggiore trasparenza verso il mercato, “rappresentano un passo verso standard più solidi”.

Singapore ha lanciato una consultazione approfondita sulla regolamentazione degli investimenti retail nei fondi privati, mentre l’Australia si concentra sul ruolo dei fondi pensione e sulla fiducia degli investitori retail nei mercati alternativi. In Canada, l’Ontario Securities Commission ha aperto una consultazione su un nuovo tipo di fondo pubblico per investimenti illiquidi a lungo termine.

Shadow banking e leva finanziaria nel mirino

Un altro punto centrale per i regolatori è la leva finanziaria nel sistema NBFI. Il Financial Stability Board ha avviato una consultazione sul tema nel dicembre 2024. Inoltre, le nuove regole UE del 2025 impongono alle banche di dichiarare le proprie esposizioni verso entità di shadow banking.

S&P segnala che “una maggiore supervisione sui fondi che erogano prestiti è uno sviluppo particolarmente positivo”, dato che la leva nascosta può amplificare i rischi in caso di crisi improvvise.

Un equilibrio necessario

Conclude S&P: “Riteniamo che molti regolatori si stiano muovendo in anticipo per comprendere e mitigare i rischi nel settore dei fondi di capitale privato. Questo, a nostro avviso, potrebbe prevenire problemi prima che si manifestino”.

La sfida sarà bilanciare “il bisogno di maggiore trasparenza con i costi che ne derivano per gestori e investitori finali”. Un equilibrio, secondo l’agenzia, essenziale per garantire uno sviluppo stabile e sostenibile del settore nel lungo periodo.

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