EFAMA Fact Book: l’industria dei fondi europei tra crescita, concentrazione e sfide regolamentari

La European Fund and Asset Management Association (EFAMA) ha pubblicato oggi la nuova edizione del suo Industry Fact Book 2025, offrendo un’analisi approfondita sull’andamento dell’industria dei fondi d’investimento europei nel 2024 e sulle tendenze di lungo periodo. Il documento fornisce anche un ampio aggiornamento sui cambiamenti normativi in 29 Paesi europei e include box informativi su temi regolatori cruciali su cui EFAMA è attivamente impegnata, come gli investimenti al dettaglio, la rendicontazione di sostenibilità, la cartolarizzazione, l’accesso ai dati finanziari, la direttiva DEBRA, l’intelligenza artificiale e la tokenizzazione.

Tendenze di lungo periodo: fondi più grandi, costi più bassi, ETF in crescita

Tra i principali trend strutturali identificati nel Fact Book, spicca il continuo calo dei costi medi dei fondi UCITS (Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities). I fondi azionari UCITS hanno visto i costi medi scendere del 21% tra il 2020 e il 2024, attestandosi allo 0,75%. Anche i fondi obbligazionari hanno registrato un calo dei costi, scesi fino allo 0,56%. I fondi multi-asset, pur restando più costosi, hanno ridotto le spese dell’8%, arrivando all’1,16%.

Parallelamente, il mercato sta assistendo a una crescente concentrazione: i fondi con meno di 100 milioni di euro di patrimonio rappresentano oggi meno del 4% del totale degli asset netti UCITS, una quota in netto calo. Al contrario, i fondi di grandi dimensioni, in particolare quelli oltre i 10 miliardi di euro, stanno guadagnando terreno, anche grazie alla crescente domanda di ETF e fondi del mercato monetario (MMF).

A trainare questa dinamica è il boom dei fondi passivi. La quota di mercato dei fondi UCITS passivi è salita dall’11% nel 2014 al 29% alla fine del 2024, con una crescita di tre punti percentuali solo nell’ultimo anno, segno di una sempre maggiore preferenza degli investitori per i fondi indicizzati, soprattutto ETF.

Un altro dato significativo riguarda la composizione geografica degli investimenti: le azioni statunitensi rappresentano ora il 51% del portafoglio medio dei fondi azionari UCITS, in forte crescita rispetto al 26% del 2014. Questo trend è stato favorito dalla performance superiore dei mercati azionari USA, in particolare del settore tecnologico. Tuttavia, nei primi mesi del 2025 si è osservata un’inversione, con i titoli europei che hanno sovraperformato quelli statunitensi.

Risultati 2024: performance solide, boom di ETF e ritorno degli investitori retail

Il 2024 è stato un anno di svolta anche sul fronte delle vendite. Per il secondo anno consecutivo, gli ETF UCITS hanno registrato un record di afflussi netti, pari a 269 miliardi di euro, trainati in particolare dagli ETF azionari (201 miliardi). Al contrario, i fondi azionari UCITS non ETF hanno subito deflussi netti per 53 miliardi di euro, confermando un secondo anno consecutivo in territorio negativo.

Sul fronte della finanza sostenibile, i fondi conformi all’Articolo 9 del regolamento SFDR, dopo aver mostrato resilienza nel 2022, hanno registrato deflussi netti nel 2024. Al contrario, i fondi Articolo 6 e 8 hanno visto un’inversione positiva, sostenuta soprattutto dalla popolarità crescente di ETF e MMF.

Le performance medie annuali dei fondi UCITS nel 2024 sono state superiori alla media quinquennale: i fondi azionari hanno reso in media il 18,1%, i multi-asset il 9,8%, gli obbligazionari l’8,9% e i fondi monetari il 7,8%.

Anche la domanda retail ha mostrato segnali incoraggianti. Dopo un 2023 in cui i titoli di Stato hanno sottratto attenzione ai fondi, nel 2024 gli acquisti di titoli di debito da parte delle famiglie europee sono calati, mentre gli investimenti in fondi sono saliti a 258 miliardi di euro – il secondo livello più alto dell’ultimo decennio. Questo rafforza il ruolo centrale dei fondi d’investimento per l’accesso ai mercati da parte degli investitori retail.

Le prospettive: verso un’Unione europea del risparmio e dell’investimento

Tanguy van de Werve, Direttore Generale di EFAMA, ha dichiarato: “L’edizione 2025 del Fact Book mostra un’industria in una fase di svolta: la concentrazione aumenta, gli asset si ridistribuiscono e i costi calano. Mentre la finanza sostenibile affronta nuove sfide, gli investitori retail stanno rafforzando il proprio ruolo. È un segnale positivo per il successo della Savings and Investment Union. Sarà fondamentale mantenere gli UCITS come standard di eccellenza e promuovere strategie di investimento su ciclo di vita per la previdenza complementare”.

Anche Thomas Tilley, Senior Economist di EFAMA, ha sottolineato l’importanza delle tendenze meno visibili: “Ogni anno arricchiamo il Fact Book con nuove analisi. Tra le tendenze emergenti, meritano attenzione la crescita dei fondi chiusi AIF, il calo d’interesse per i fondi azionari settoriali e i fondi obbligazionari indicizzati all’inflazione, nonché l’aumento costante della proprietà transfrontaliera dei fondi da parte delle famiglie europee“.

L’industria dei fondi europei appare quindi solida, dinamica e in continua trasformazione, pronta ad affrontare le sfide future con strumenti sempre più efficienti, regolamentazioni in evoluzione e un coinvolgimento crescente degli investitori individuali.

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