Etf, in Russia è allarme rublo

Una dura giornata per i mercati internazionali.

Ai primi segnali di debolezza tutti si sono precipitati ad uscire dal mercato azionario per realizzare i guadagni derivanti dalle buone performance dell’ultima settimana.

Le difficoltà sono partita dagli Stati Uniti, ma hanno scaricato gli effetti più pesanti sui mercati europei. Milano, [b]iShares II S&P/MIB[/b] (-6.184%), è stata appesantita dalle preoccupanti notizie di Banca Intesa, tuttavia il mercato che ha sofferto di più è stato quello russo iShares MSCI Eastern Europe (-10,710%) portato al ribasso dal crollo del prezzo delle materie prime Etfs Natural Gas (-6.614%) e da previsioni non rosee sulle prospettive per quest’ anno.

In primo luogo le previsioni degli analisti sono passate da una crescita del pil del 5-6% al 2-3%, tuttavia quello che ha affossato la borsa nella giornata di ieri è stata la nuova politica monetaria presentata da Sergei Ignatyev, presidente della Banca Centrale Russa

Dopo mesi passati nel tentativo di tenere stabile il cambio, fine raggiunto attraverso l’acquisto di grandi quantità d rubli utilizzati come riserva monetaria, nella giornata di ieri il presidente non ha escluso la possibilità di una variabilità del tasso di cambio con tendenza all’indebolimento. Gli analisti hanno interpretato negativamente queste affermazioni, prevedendo che provochernno un accelerazione dei deflussi di capitale che a loro volta causeranno presumibilmente un downgrading del debito della nazione.

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