Dal seminario Anasf arriva un secco no alla quotazione dei fondi

Si è svolto questa mattina a Roncadelle, in provincia di Brescia, il secondo appuntamento organizzato da Anasf e intitolato: “Dal caso Lehman alla crisi del mercato: perdite di portafoglio, responsabilità, azioni risarcitorie”, a cura di Luca Frumento, consulente legale dell’associazione guidata da Elio Conti Nibali (nella foto).

Nel corso della manifestazione che ha visto la partecipazione di un gran numero di promotori, anche dalle regioni meno prossime, ha preso la parola Oliviero Pulcini, vicepresidente Anasf che ha spiegato la posizione dell’associazione su temi importanti come la consulenza e la dematerializzazione dei fondi.

Riguardo al primo argomento il professionista ha ricordato che la categoria dei promotori italiani si è presentata al meglio al recepimento della normativa comunitaria. “Sono stati definiti, infatti, alcuni principi che erano già patrimonio del promotore finanziario ma che non erano stabiliti puntualmente a livello normativo. La principale sfida futura – sottolinea Pulcini – è quella di far comprendere e percepire dal cliente il vantaggio di avvalersi di una prestazione professionale e qualificata”.

Sull’eventuale quotazione dei fondi, invece, arriva un secco no. “C’è il rischio, unicamente – spiega Pulcini – di aumentare nel breve periodo i costi di gestione degli strumenti, e annullare, in pratica, l’importante momento rappresentato dalla consulenza offerta dal promotore”.

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