Muzinich punta forte sull’Italia

NUOVO FONDO IN ARRIVO – Un miliardo di euro di raccolta netta nel solo 2016, un fondo in arrivo che punta sul credito investment grade e nuovi accordi di distribuzione. Muzinich & Co, società di gestione del risparmio specializzata nel credito corporate e fondata nel 1988 da George Muzinich a New York, sta puntando forte sull’Italia e i risultati si stanno facendo vedere. La società, specializzata nelle emissioni obbligazionarie di qualità, è arrivata a 5 miliardi di euro di masse in gestione e a gennaio 2017 lancerà il fondo Muzinich Target Date che sarà aperto al collocamento anche in Italia. «Si tratta di un fondo buy and hold con un obiettivo di rendimento del 3% annuo», spiega Francesca Campanelli, country manager in Italia di Muzinich & Co. (ex senior sales in BlackRock e un passato come portfolio manager in Allianz Global Investors). Il contesto è complicato e il mondo del credito, ovvero quello delle emissioni obbligazionarie da parte delle società, è stato favorito dall’enorme massa di liquidità proveniente dal quantitative easing delle banche centrali. Ma se negli ultimi cinque anni «un fondo obbligazionario lungo di duration e lungo di credito portava a una performance dal 5 al 7%, oggi siamo arrivati al capolinea. Mai come ora premiano una rigorosa selezione dei titoli e la valutazione del merito di credito, cioè dell’affidabilità come debitore, intesa come capacità di restituire i prestiti obbligazionari. Quindi, le opportunità continuano a esserci sia nel mondo hy sia in quello ig, soprattutto in uno scenario inflattivo, ma bisogna saperle selezionare», precisa Domenico Del Borrello, direttore commerciale di Muzinich e con un passato nella divisione private di Banca Generali. In questa fase, del resto, nel mondo del credito la reflazione favorisce la componente ad alto rendimento a scapito di quella ad alto merito di credito, per la quale il cuscinetto offerto dagli spread per assorbire il rialzo dei tassi di riferimento è assai più ridotto di quanto non valga per l’high yield. E aggiunge: «i clienti hanno incrementato le posizioni con noi. Nel nostro mandato c’è il fatto di non essere eccessivamente distribuiti ma molto focalizzati». A oggi la società (che lavora con istituzionali puri e mandati in delega) ha accordi con Banca Generali, Bnl Bnp Paribas Private Banking, IW Bank, Banca Aletti, Banca Leonardo, Banca Esperia, Bper. Ma ne sta stringendo altri, tanto che sta per arrivare una nuova figura senior.

ORGANICO IN CRESCITA – L’obiettivo, sul 2017, è di arrivare a una ventina di persone in Italia, dalle 10 attuali. I tre fondi più forti sono Muzinich Enhanced Yield Short Term (5 mld di euro di Aum), il Global Tactical Credit (1 mld) e il Long Short Credit Yield (2 mld), «hanno specificità diverse e l’obiettivo di conservazione del capitale. Tutti i nostri fondi stanno lavorando sotto ai 2 anni di duration», precisa la Campanelli. E aggiunge: «in caso di aumento dei tassi d’interesse i titoli high yield storicamente hanno performato meglio. Noi ci focalizziamo nel segmento compreso tra BBB e singola B, dimostrando un basso tasso di default. La nostra analisi creditizia, molto rigorosa, ha generato un tasso di default annualizzato pari allo 0,2%, a fronte di un tasso di default annualizzato del mercato di circa il 3,5%». Infine la società ha una posizione di dominio in Italia nel mondo del private debt, il mercato dei prestiti diretti alle imprese da parte delle società di gestione. A oggi, il Muzinich italian private debt ha raccolto 286 milioni, circa il 50% è già richiamato: «stiamo facendo deal sempre più interessanti e siamo i più grandi in Italia. Va detto, però, che è un mercato faticoso. Noi non ci fermiamo qui, è un progetto di lungo periodo e lanceremo altre iniziative di respiro europeo (la società sta lavorando sul lancio di un fondo di private debt sull’Europa, ndr). Abbiamo rafforzato il team durante l’anno e oggi ci sono cinque persone che si occupano esclusivamente di questo, tutte in Italia», conclude la Campanelli.

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