Fidelity: i rischi politici non condizionano il sentiment delle aziende

USA E ALTRI RISCHI – Mentre il mondo si prepara al passaggio di testimone alla Casa Bianca, all’avvio del processo di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea e alle tornate elettorali che interesseranno diversi Paesi europei, è evidente che il 2017 sarà un anno ricco di cambiamenti. Tuttavia, come suggerisce la ricerca condotta da Fidelity International, che indaga le aspettative del management delle aziende in tutto il mondo, i timori per i rischi politici non fermeranno i trend positivi che caratterizzano tutti i settori e tutte le regioni. Il 72% degli analisti Fidelity specializzati sulle aziende degli Stati Uniti, dove il risultato elettorale è ancora un tema dominante, ritiene che nei prossimi due anni la vittoria di Donald Trump possa produrre effetti positivi sulle società, se si considerano aspetti come la riforma della tassazione per le imprese, la riduzione delle imposte sui redditi, gli investimenti infrastrutturali, l’irripidimento delle curve dei rendimenti e la maggioranza repubblicana al Congresso.
La percentuale degli analisti che ritiene che la presidenza Trump avrà un impatto positivo sulle società europee (39%) supera quella di chi prevede effetti negativi (12%). In Asia, la maggioranza degli analisti (67%) non si aspetta conseguenze di rilievo per le società. L’impatto è invece considerato come moderatamente negativo (64%) nei Paesi emergenti extra asiatici.

BREXIT – Tra i rischi politici che interessano il resto del mondo, la Brexit è probabilmente il più tangibile di tutti, anche se le procedure di uscita dall’Unione non sono ancora state avviate. La maggior parte degli analisti europei (59%) e oltre un terzo di quelli giapponesi (40%) ritiene che la Brexit avrà un impatto solo moderatamente negativo sulle imprese, in particolare su quelle del settore energetico e industriale, dei beni di consumo discrezionali e dei servizi finanziari e informatici. Sebbene le statistiche ufficiali sugli investimenti non registrino ancora alcun impatto, metà degli analisti dedicati all’Europa (49%) e un quarto di quelli asiatici (25%) segnalano per i prossimi due anni una minore propensione a investire nel Regno Unito da parte delle aziende, frenate dal clima generale di incertezza, dalla mancanza di chiarezza sul futuro dei rapporti commerciali del Regno Unito, dai timori inerenti possibili fughe di talenti, nonché dai rischi per il settore finanziario e per il mercato immobiliare di Londra.
ELEZIONI EUROPEE –  Secondo gli analisti europei la vulnerabilità dell’Europa continentale alle turbolenze politiche è limitata. Fuori Europa, oltre tre quarti degli analisti (80%) pensa che l’incertezza o l’instabilità politica europea avrà un impatto minimo o addirittura nullo sui redditi aziendali. Anche tra gli analisti europei, oltre un terzo (37%) pensa che i redditi aziendali non saranno minimamente intaccati (o lo saranno solo marginalmente), la metà ritiene che le società seguite siano solo leggermente vulnerabili, mentre solo un ottavo (14%) intravede rischi significativi. Michael Sayers, director of research di Fidelity International, commenta: “La nostra indagine dimostra l’importanza di un approccio razionale non influenzato dall’emotività. Secondo i nostri analisti,
infatti, la presidenza Trump e il suo programma politico potranno dare un impulso positivo al sentiment delle aziende. L’indagine non mette in luce particolari timori per l’aumento di politiche protezionistiche in tutto il mondo, Stati Uniti compresi. Gli analisti statunitensi segnalano alcuni rischi per le importazioni di componenti e per la catena di fornitura internazionale in conseguenza dei dazi, della minore deducibilità fiscale, delle nuove norme sulle importazioni e dei disincentivi all’esternalizzazione in India o altri Paesi. Fortunatamente, però, nessuno di questi rischi politici sembra tale da arrestare le promettenti forze cicliche evidenti in tutti i settori e tutte le regioni. Di conseguenza, i nostri analisti vedono un miglioramento dei principali indicatori aziendali a livello globale ed in tutti i settori e sono ottimisti sulle prospettive delle aziende”.

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