Fondi paesi sviluppati asiatici: ancora perdite

Appuntamento rinnovato con l’analisi sui migliori esponenti di fondi aperti azionari di diritto italiano ed estero, per area geografica. Oggi tratteremo nuovamente la zona Asia/Pacifico, ma focalizzeremo l’analisi sui paesi sviluppati. Il fondo in esame è l’Azimut Trend Pacifico Classe Euro; i risultati ad un anno appaiono negativi, ma all’interno di un comparto che soffre pesantemente, si pongono comunque come i migliori di settore, con una perdita al -24,13%.

Gestito da Azimut il fondo (60% azioni, 16,9% obbligazioni ed il rimanente in altri strumenti)  si presenta all’insegna di una gestione molto versatile. Difatti in relazione alle finalità, non è possibile individuare un benchmark rappresentativo della politica di investimento del fondo. Con riferimento alla componente azionaria, i titoli di norma sono principalmente denominati nelle valute del continente asiatico ed oceanico. E’ possibile che la composizione azionaria (di norma principalmente emittenti a media/alta capitalizzazione) viri stabilmente verso 100% del patrimonio del fondo ed inoltre la componente monetaria ed obbligazionaria non ha vincoli di natura geografica.

Passando dal punto di vista dell’investitore, malgrado si punti si punti principalmente verso paesi con economie già mature, l’investimento si presenta con un alto livello di rischio in virtù della dinamica gestione. Le scelte di allocazione del portafoglio tra le diverse componenti e i singoli investimenti sono effettuati prestando attenzione alle analisi di bilancio, valutazioni societarie, comparazioni settoriali internazionali ed analisi delle variabili macroeconomiche. La SGR può investire sia in società con tassi di crescita attesi superiori alla media del mercato (stile di gestione growth) sia in società con valutazioni inferiori a quelle di alternative comparabili nel mercato (stile di gestione value). L’orizzonte di investimento consigliato per l’investitore è di 5 anni..tuttavia il riferimento a quest’arco temporale lascia con l’amaro in bocca: la performance è ugualmente negativa e pari al -11,41%. Il fattore di rischio che forse occorre maggiormente considerare è il rischio di cambio affrontato tramite una gestione attiva fino al 100%.


 

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