Una recente ricerca di Morningstar aveva messo in luce la crescente avversione dei gestori nei confronti delle borse. Charles Goodman, capo degli istitutional sales e responsabile in l’Italia per La Compagnie Benjamin de Rothschild, segue questo pensiero sulle pagine di Milano Finanza: “Anche nel 2009 l’importante è diversificare, ma non solo tra le asset class quanto anche negli stili di gestione. E se il 2009 dovesse continuare negativamente come il 2008, meglio stare fuori dai mercati e coprirsi dai rischi investendo in liquidità ed obbligazioni.” Fa impressione che a pronunciare queste parole sia una società di investimento basata sulla ricerca di rendimenti elevati.
Benjamin de Rothshild utilizza da dieci anni un approccio di gestione di tipo quantitativo e dinamico, denominato Quantitative asset management. L’universo di investimento è composto da diverse centinaia di fondi comuni, sul quale il gruppo effettua le decisioni. Sebbene il 2008 abbia mostrato i limiti dell’effetto diversificazione, Goodman rimane convinto della sua validità: “Secondo noi, gli investitori dovrebbero incorporare una gestione tattica usando prodotti che offrono un genuino profilo asimmetrico. Nel 2008, questo avrebbe sostanzialmente ridotto le perdite”.
Negli ultimi anni la gestione degli asset da parte della società si è rivelata senza dubbio efficace: i ritorni medi sono stati intorno al 10% annuo per 10 anni. Vantaggi di un approccio quantitativo, verrebbe da dire: “Usiamo un approccio quantitativo, perché offre più oggettività e consistenza. Tutte le decisioni e gli investimenti sono completamente trasparenti e i clienti possono seguirli attraverso il loro accesso web. Lavoriamo solo con posizioni long-only senza uso di leva. Usando le asset class più liquide e standard: azioni, obbligazioni e cash”. Tuttavia nel 2008 anche il gruppo in questione ha dovuto rivedere le proprie strategie di portfolio, investendo quasi completamente in liquidità ed obbligazioni e le previsioni per il futuro rimangono incerte. A riprova che anche metodi di gestione profittevoli e dinamici, non possiedono una solida ricetta di successo all’interno del contesto attuale.