Conti correnti: quel che la tua banca non ti chiederà mai

L’elenco di frodi che si verificano attualmente in materia di conti online, carte di credito o in genere operazioni bancarie è più lungo di quanto si pensa.

Con il phishing (le frodi via e-mail) tra i più popolari, bisogna anche considerare il “vishing” (phishing via telefono), e il “courier”; in quest’ultimo caso i truffatori chiamano a casa facendosi passare per personale della banca o poliziotti, ti dicono che sei stato vittima di una truffa e che qualcuno verrà a casa a chiederti la tua carta di credito e Pin per dartene una nuova.

La British Bankers’ Association (BBA) ritiene che sono milioni le persone a rischio di frodi di questo tipo. Secondo un recente studio di Santander, un terzo delle persone sopra i 65 anni non conoscono le più frequenti tipologie di frodi e truffe, il doppio rispetto ai giovani. Per questo motivo, il sito web “Know Fraud, No Fraud” ha pubblicato un elenco con le cose che le banche britanniche non chiederanno mai ai propri clienti, che in definitiva sono valide anche per le banche nostrane. Ecco quali sono:

1. Chiedere il tuo PIN o qualsiasi password per l’home banking, né per telefono né via e-mail;
2. Inviare qualcuno a casa tua per riscuotere denaro, carte di credito o nessun altro documento;
3. Chiedere di inviare alla banca informazioni via e-mail o SMS;
4. Inviare una mail contenente un link che bisogna cliccare per fare il log-in all’home banking;
5. Chiederti di autorizzare il trasferimento di fondi ad un nuovo conto o di consegnare denaro in contante;
6. Chiamarti per consigliarti sull’acquisto di diamanti, terreni o altri oggetti;
7. Chiederti di effettuare un test per simulare una transazione online;
8. Fornire servizi bancari attraverso un’applicazione mobile diversa da quella ufficiale.

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