L'immobiliare è il motore dell'economia

Ha utilizzato una metafora francese il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per ribadire la sua convinzione che il piano casa che sarà approvato dall’esecutivo da lui presieduto avrà effetti benefici sull’economia. Il presidente ha detto che quando il “bastimento va…tutto si muove”. E quindi che bisogna sostenere l’edilizia, perché essa è il motore di tutto.

Tutto questo per far tacere le polemiche intorno al piano-casa che secondo l’opposizione rappresenta una cementificazione del paese. Soddisfazioni invece arriva dal mondo dell’industria immobiliare. Il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti ha dichiarato che “finalmente il governo pone l’industria edilizia come motore fondamentale della ripresa dalla crisi in Italia”.

Il progetto (che si affianca al Piano casa sull’edilizia pubblica) prevede due interventi. Il primo prevede la costruzione di circa 5.000-6.000 alloggi; il piano, concordato con le Regioni, prevede 550 milioni. Il secondo prevede, invece, un aumento delle cubature, pari al 20%, delle costruzioni esistenti e la possibilità di abbattere edifici vecchi la cui costruzione risale al 1989 per costruirne di nuovi con il 30% di cubatura in più (o 35% adoperando la bioedilizia o puntando sulle energie rinnovabili).

Ogni intervento, secondo quanto stabilito, dovrà rispettare le norme sulla tutela dei beni culturali e paesaggistici e non potrà riguardare edifici abusivi. Altra previsione annunciata, inoltre, sarà il contributo di costruzione sugli ampliamenti che si ridurrà del 20% in generale e del 60% se l’abitazione è destinata a prima casa del richiedente o di un suo parente fino al terzo grado.
L’idea infatti è quella di costruire nuovi alloggi per giovani coppie, anziani, immigrati regolari, studenti e consentire a chi ha una casa e nel frattempo ha ampliato la famiglia perché i figli si sono sposati e hanno dei nipotini la possibilità di aggiungere una stanza, due stanze o dei bagni con servizi annessi alla villa esistente.

Ma non è l’unica novità che riguarda l’industria immobiliare. L’altro elemento messo in atto dal Governo e che ha ricevuto il via libera anche dall’Ecofin ri guarda l’Iva agevolata sulle ristrutturazioni edilizie, con l’aliquota al 10% anziche’ al 20%, che da misura temporanea diventa strutturale. ”Una buona notizia per l’Italia – ha commentato il ministro dell’economia, Giulio Tremonti – considerando gli obiettivi che abbiamo per le politiche edilizie ed abitative”.

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