Hedge, il portafoglio di John Paulson

John Paulson è una certezza. Non solo per la track record dei suoi fondi, ma perchè è stato l’unico (insieme a qualche economista) ad anticipare il crollo del mercato immobiliare americano, speculando al ribasso sui mutui levereggiati.

Oggi osservare le sue mosse (attraverso i documenti della SEC 13F filings) è importante per capire dove scommettono i grandi e soprattutto come. Qui sotto si può trovare un estratto delle comunicazione periodiche che la società di Paulson, Paulson & Co, deve fornire alla Consob statunitense. 

Posizione nuove (aperte nell’ultimo trimestre)

SPDR Gold Trust (GLD)
Gold Fields (GFI)
Gold Miners ETF (GDX)
Anglogold Ashanti (AU)
Capital One Financial (COF)
JPMorgan Chase (JPM)
Petro-Canada (PCZ)
Schering Plough (SGP)
Wyeth (WYE)

Qui sotto alcune posizioni su cui il manager ha voluto aumentare l’esposizione del fondo

St Jude Medical (STJ): Increased by 134%
Peoples United Financial (PBCT): Increased by 12%
Kinross Gold (KGC): Increased by 8%

Qui invece le posizioni che sono state completamente vendute dai fondi di Paulson:

BCE (BCE)
Genentech (DNA)
Istar Financial (SFI)
Merrill Lynch (MER)
NRG Energy (NRG)
National Citty (NCC) – inactive, acquired by (PNC)
Northern Trust (NTRS)
Teva Pharma (TEVA)
Time Warner Cable (TWX)
Tronox (TRXAQ.PK)
UST (UST)
ProShares Ultrashort Financial (SKF)
Wachovia (WB)
Wells Fargo (WFC)

Le prime 15 posizioni del portafoglio (valori espressi in percentuale sul totale degli asset in portafoglio):

   1. SPDR Gold Trust (GLD): 30.37%
   2. Wyeth (WYE): 13.96%
   3. Rohm & Haas (ROH): 13.44%
   4. Boston Scientific (BSX): 8.4%
   5. Gold Miners ETF (GDX): 6.81%
   6. Kinross Gold (KGC): 5.87%
   7. Philip Morris International (PM): 3.42%
   8. Petro-Canada (PCZ): 2.96%
   9. Schering Plough (SGP): 2.26%
  10. Mirant (MIR): 2.22%
  11. Gold Fields (GFI): 2.21%
  12. JPMorgan Chase (JPM): 1.65%
  13. Anglogold Ashanti (AU): 1.15%
  14. St Jude Medical (STJ): 0.91%
  15. Embarq (EQ): 0.81%

La prima considerazione che viene da fare è l’enorme scommessa di Paulson sull’oro. Basta vedere l’esposizione del 30% sul Gold Trust (etf che ‘tracca’ l’andamento dell’oro) per capire l’importanza del metallo prezioso per il gestore alternativo.

Paulson ha descritto questa mossa una forma di hedging contro eventuali cali del mercato. Questa spiegazione comunque non è del tutto convincente, dato che nel medesimo portafoglio sono presenti molte aziende attive nell’estrazione mineraria, oro in particolare, e alcune con quote molte elevate. Per questo motivo l’oro, per lo meno per Paulson, non è solo uno strumento di copertura e antinflazionistico, ma una scommessa molto più grande.

Altro elemento interessante è l’assenza di posizioni short all’interno del portafoglio. Ma del resto le uniche posizioni corte che possono emergere dai documenti della SEC, sono quelle costruite con le put. E qui di put non ce ne sono proprio, anzi è stato chiuso l’ProShares Ultrashort Financial, un tracker levereggiato che specula al ribasso sul settore finanziario.

I dati del portafoglio sono aggiornati al 31 marzo 2009 e riguarda la sola parte long del fondo (fonte:SeekingAlpha)

Quando ha reso investire con Paulson dal 1994 ad oggi

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