Hedge fund – fuga dalle Cayman Islands

Secondo la Banca d’Inghilterra fondi hedge e istituzioni finanziarie hanno prelevato miliardi di dollari dalle Cayman Islands nell’ultimo anno. Le due isole nel mezzo del mar dei caraibi sono da sempre una destinazione top per chi opera in finanza tanto che sui pochi chilometri quadrati di spiaggie cristalline e palme da cocco avevano trovato rifugio quasi l’80% di tutti i fondi hedge del pianeta.

Oggi però l’aria di una più stringente regolamentazione che soffia da Stati Uniti ed Europa spinge molti investitori ad abbandonare le spiagge di Gran Cayam in cerca di luoghi più sicuri. Solo negli ultimi 12 mesi i depositi delle banche britanniche presenti sull’isola sono scesi a 173 miliardi di dollari rispetto i 356 miliardi dello scorso marzo.

 
A spingere verso le uscite di sicurezza sono stati soprattutto gli hedge che, subissati dalle richieste di riscatti provenienti dai propri investitori, hanno dovuto prelevare forti somme di denaro. Oltre a questo primo aspetto, si sommano le perdite legate alla svalutazioni degli asset finanziari detenuti dai fondi.La fuga ha così portato il numero dei fondi hedge registrati sull’isola da 10.300 fondi del 2008 a 9.705.

Nei giorni scorsi, durante l’incontro annuale dello IOSCO tenutosi a Tel Aviv, i delegati delle Cayman e altri paradisi fiscali, hanno cercato di spiegare davanti alle autorità di Borsa di mezzo mondo, come la componente offshore della finanza mondiale potrebbe sostenere la ripresa dell’economica grazie alla dinamicità dei propri regimi fiscali.Non la devono pensare così gli investitori, che invece temono un giro di vite sulle tasse inglesi, storicamente competitive verso altri paesi in Europa e nel mondo ma oggi sotto pressione.

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