Previsioni, ripresa economica dopo il solleone

I principali indicatori economici suggeriscono segnali di una ripresa dell’economia dopo l’estate. Il periodo delle trimestrali è stato incoraggiante per le borse. Dai bassi livelli di redditività del 2008 e dal sentiment economico negativo di allora, i risultati confortanti delle semestrali sembrano indicare una lenta ripresa economica.

La fase toro dei mercati azionari, secondo l’analisi settimanale dei mercati di Henderson Global Investors, ha proseguito nel suo corso di recupero settimana scorsa, con molti mercati che hanno messo a segno diversi record e con l’‘indice della paura’ VIX che ha toccato il livello più basso dal fallimento del 15 settembre di Lehman Brothers.

Nel suo discorso a Camera e Senato, il presidente della Fed Ben Bernanke ha illustrato come la fiducia dei consumatori si stia stabilizzando e come il declino economico stia allentando la presa. L’unico freno ad una ripresa, nonché possibile minaccia di una ricaduta, è rappresentato dall’elevato tasso di disoccupazione registrato in Europa, Usa e Gran Bretagna.

E proprio dai minutes dell’incontro della Commissione per le Politiche Monetarie della Banca d’Inghilterra pubblicati la scorsa settimana, è emersa la decisione unanime di non estendere il programma di politica espansiva. Questo evento ha causato una delusione da parte degli investitori nei titoli di stato inglesi, portando ad un calo dei prezzi.

Determinanti per la sostenibilità della ripresa saranno il grado ed il ritmo al quale l’economia passerà dalla ricreazione degli stock, ad un contesto di effettiva crescita della domanda finale. Nella sua relazione, Bernanke ha dichiarato la ferma intenzione di proseguire nel mantenere invariati i tassi d’interesse, al fine di favorire il mercato immobiliare in difficoltà. Una svolta dell’attuale trend al ribasso dei prezzi delle case è fondamentale per un ritorno di fiducia da parte del consumatore.

Un altro vantaggio di tassi vicini allo zero, sarà il tetto massimo dei rendimenti obbligazionari. Il mercato azionario, infatti, potrebbe trarre un beneficio da tassi bassi, poiché gli investitori a caccia di alti ritorni potrebbero preferire le azioni ai bond.

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