Meno investitori, più agricoltori

di Marco Mairante
John Paulson, il gestore hedge americano, noto alle cronache finanziarie per aver scommesso (e vinto) sul crollo del mercato immobiliare Usa, ha fatto centro un’altra volta. Secondo i documenti della Sec, il gestore avrebbe guadagnato poco meno di 50 milioni di dollari in 5 settimane. L’operazione è riuscita grazie ad un corposo investimento sul titolo minerario canadese, Detour Gold Corp, che in poche settimane ha visto salire le proprie quotazioni del 35 percento. Senza avere il tocco magico di Paulson, anche i principali indici sulle materie prime continuano ad offrire grandi soddisfazioni agli investitori. Lo S&P GSCI è salito dell’1,52% in novembre mentre la versione dell’indice gold oriented (l’S&P GSCI Industrial Metals Index) è cresciuta del 4,91% in un solo mese. Ancora meglio è andata all’indice che segue l’andamento delle materie agricole, che lo scorso mese ha segnato un progresso del 7,73%. Amaro in bocca invece per coloro che sono bullish sui prodotti energetici, dove i prezzi rimangono depressi dalla contrazione del gas naturale e dai saliscendi del greggio. L’enorme interesse per l’oro ha spinto la stessa Standard & Poor’s a lanciare un nuovo prodotto-indice: si tratta dell’S&P 500 Gold Hedged Index. Il tracker mira a replicare il rendimento di una strategia che prevede una posizione short sull’andamento dell’S&P500 e una long sui futures dell’oro. In questo modo, secondo S&P,  l’investitore ha la possibilità di investire nel mercato azionario e allo stesso tempo coprirsi contro il declino del dollaro utilizzando l’esposizione long sull’oro. In questo modo, il deprezzamento del biglietto verde viene compensato dall’aumento di valore dell’oro.
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