Europa promossa

…di Santa Margherita Ligure (GE) che si è tenuto lo scorso settembre. Durante la presentazione il presidente Mario Breglia (nella foto) ha avuto modo di illustrare come nei cinque paesi più importanti l’anno si è concluso con un fatturato immobiliare di circa 596 miliardi, segnando un calo del 13,3% rispetto all’anno precedente.
In particolare il primo semestre ha mostrato segnali di ripresa, in quasi tutti i paesi, fatta eccezione per la Spagna, il cui fatturato invece continua a calare.
Tra i paesi europei quello che ha registrato la performance migliore è la Germania, che dovrebbe vedere una crescita del fatturato in tutti i segmenti del mercato, con punte del 7 percento per il comparto industriale. Buona la performance anche dell’Inghilterra che dovrebbe, entro fine anno, registrare un aumento medio dell’1,4%. Anche l’Italia comunque non è male posizionata. Infatti il Bel Paese presenta un fatturato di 115,500 miliardi con una variazione dell’1,6%.
In Italia, in particolare, il segmento che dovrebbe registrare l’incremento maggiore è quello turistico con il +5,6%, seguito dal comparto commerciale con 2,6%, e quello residenziale (+1,9%). Variazioni negative invece per industriale (-2,7%) e terziario/uffici (-1,4%).
A livello generale il mercato immobiliare europeo sembra essere promosso e godere di una situazione più favorevole rispetto a quello statunitense. Difatti, il fatturato dell’Europa dovrebbe aumentare del 2,1% contro lo 0,2% degli Stati Uniti.
Se entriamo nel dettaglio sull’Italia possiamo constatare come, dopo due anni di cali, il mercato immobiliare italiano “riveda” il segno positivo nel 2010. Se il 2009 si era chiuso come il peggiore del nuovo secolo, il 2010 non è ancora un anno di ripresa, ma di “non caduta”. Le stime di metà anno sono state leggermente riviste al ribasso, ma sempre intorno alla stabilità. Anche se rispetto agli altri paesi europei, ove i mercati stanno virando verso una ripresa un po’ più decisa, il mercato italiano è ancora caratterizzato da alcune zavorre che ne rallentano la crescita potenziale. Nel residenziale, ad esempio, c’è ancora una forte offerta di invenduto di scadente qualità e la debolezza del sistema del credito alle famiglie.
Nel terziario l’elemento di criticità è caratterizzato, seppure sembri un controsenso proprio dalla stabilità del mercato. Siccome alcuni si aspettavano l’immissione di prodotti a prezzi scontati da crisi, cosa che non è avvenuta e quindi le operazioni sono state veramente poche.
Il comparto industriale, invece, oltre alla crisi sistemica, soffre di una ipertrofia di offerta malqualificata.
Per quanto riguarda il residenziale, a differenza degli altri Paesi europei non ci sono stati incentivi alla domanda o all’offerta. Anzi il piano casa si sta rivelando, a livello locale, spesso più vincolante di quanto previsto in precedenza. La “cedolare secca” sugli affitti darà forse effetti a lungo termine, ma sicuramente non incentiva gli investimenti nel nuovo per la locazione.
Insomma, un mercato quindi che cerca di ripartire, ma che soffre ancora di alcune lacune. Che dire poi del 2011?
Le previsioni della società presieduta da Mario Breglia evidenziano un consolidamento dei trend già in atto negli ultimi mesi, ma ancora non si vedono spinte “forti” per una vera ripresa.
Per il mercato residenziale le attese sono di un leggero miglioramento delle compravendite. Si ipotizza il raggiungemento di 650/670mila, ma sempre con acquisti di medio o basso importo e guidati dalla prudenza. Le quotazioni medie torneranno in crescita, con una proiezione alla seconda metà del prossimo anno. Per il mercato commerciale invece le previsioni sono di rialzo. Le aspettative sono di un nuovo incremento, dato che sono stati annunciati nuovi investimenti. A livello di fatturato globale si prevede invece un incremento del 2,7% di tutti i comparti.

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